Specchietto riassuntivo

- Antinfiammatoria, specialmente delle mucose
- effetto riparatore e risolutivo in causa di traumi, contusioni, distorsioni, ecchimosi, ematomi, ecc.
- cicatrizzante
- antireumatica
- antinevralgica, antispastica, antidolorifica
- astringente.
Nome
Nome comune: Arnica (pronuncia: Àrnica montana).
Nome latino: Arnica montana L.
Altri nomi: Erba benedetta delle montagne, Tabacco di montagna, China dei poveri.
Inglese: Mountain arnica.
Francese: Arnica, Tabac des vosges.
Famiglia: appartiene alla famiglia delle Composite.
Parti utilizzate: si utilizza la pianta intera fiorita.
Componenti
Componenti principali
- glucosidi
- flavonoidi: isoquercitina, isoquercitrina
- oli essenziali
- timolo
- triterpeni
- lattoni sesquiterpenici
- elenalina, diidroelenalina
- carboidrati
- polisaccaridi
- cumarine: umbelliferone, scopoletina
- tannini
Altri componenti
- acidi grassi (40 – 50 per cento)
- carotenoidi
- silicio e manganese
- principio amaro (arnicina)
- resine
Proprietà e indicazioni
Apparato locomotore
L’arnica è un rimedio specifico per la cura di dolori muscolari e articolari.
Aiuta a risolvere gli effetti dovuti a contusioni, traumi di vario tipo e in caso di versamento articolare. Agisce molto efficacemente anche in caso di distorsioni, contratture muscolari, indolenzimenti, compressioni, stiramenti e strappi muscolari.
È consigliata anche in caso di reumatismi e lombalgie.
Apparato circolatorio
- Antiedemigena.
- Si utilizza anche negli edemi da frattura.
- E’ consigliata anche nel trattamento di flebiti.
- Iperemizzante, provoca cioè l’aumento della circolazione sanguigna in una determinata regione corporea.
- Cardiotonica.
L’arnica è un ottimo rimedio per favorire la guarigione di ecchimosi, ematomi.
Apparato respiratorio
- L’arnica è consigliata negli stati infiammatori delle mucose orofaringee, anche in caso di faringite cronica e di angina, cioè un processo infiammatorio acuto del tratto orofaringeo.
- Agisce anche in caso di catarro bronchiale.
Apparato cutaneo
- Cicatrizzante. Favorisce anche la guarigione di ferite.
- Agisce come rimedio negli stati dolorosi e infiammatori della pelle, anche contro le punture di insetti.
- Si utilizza inoltre nei trattamenti contro acne e foruncolosi.
Sistema nervoso
- Antinevralgia.
- Stimolante del sistema nervoso.
L’arnica agisce anche in caso di lipotimìa, cioè uno stato di malessere generale accompagnato da nausea, sudorazione, debolezza muscolare e altri sintomi, in caso di collassi e stati di shock.
Sistema immunitario
- Stimolante del sistema immunitario.
- Antimicrobica.
- Antimicotica.
- Antiallergica.
- Febbrifuga.
Altre proprietà e indicazioni
L’arnica si utilizza anche nel trattamento della piorrea, cioè un’affezione del paradonto, la struttura di sostegno dei denti, con fuoriuscita di materiale purulento.
Utilizzo terapeutico
Tintura madre di Arnica
Uso esterno
Impacco di Arnica:
40 gocce, diluite in 1/2 bicchiere di acqua tiepida, precedentemente bollita. Ripetere il trattamento frequentemente, per tempi non troppo lunghi.
Tintura
Uso esterno
- Arnica, fiori appena raccolti: 50 g
- Alcol: 1/2 l
Porre gli ingredienti in un recipiente di vetro trasparente, sigillato. Lasciare riposare per circa 1 settimana, esposto al sole, oppure in un luogo tiepido. Filtrare e utilizzare. Conservare al riparo dalla luce diretta, in un recipiente a chiusura ermetica.
Pomata
Uso esterno
- Arnica: 20 – 25 per cento
Tintura idroalcolica
Uso esterno
- Arnica: 0,5 – 2 g al giorno
Estratto fluido
Uso esterno
- Arnica, fiori: 1 g = 40 gocce oppure
- Arnica, rizoma e radici: 1 g = 30 gocce oppure
- Arnica: 0,25 – 50 g al giorno
Estratto secco
Uso esterno
- Arnica: 1 – 2 g a dose, in acqua o glicerina
Olio (estratto di 1 parte di Arnica e 5 di olio vegetale)
Uso esterno
Pomata
- Arnica, olio: 10 – 15 per cento
Oleolito
Uso esterno
- Arnica: 20 – 25 per cento
Note
Le applicazioni esterne dei preparati di Arnica vanno effettuate solo sulla cute integra, non in presenza di lesioni.
Non effettuare applicazioni su piaghe aperte.
Controindicazioni – effetti secondari – avvertenze
L’Arnica è una pianta tossica, anche a bassi dosaggi. La sua pericolosità è data però soprattutto dalla dose di assunzione. Tuttavia, poiché la concentrazione dei principi attivi nella pianta può presentare variazioni, si consiglia di scegliere preparati standardizzati. In ogni caso, l’utilizzo per via interna deve avvenire sotto stretto controllo del terapeuta. Consiglio di utilizzare l’arnica da soli solo per via esterna. L’uso topico non presenta rischi di tossicità né acuta né cronica, utilizzando le giuste diluizioni e seguendo le indicazioni terapeutiche.
L’arnica è controindicata in caso di accertata ipersensibilità individuale ai componenti.
Se utilizzata per via orale, l’arnica può provocare tremori, stordimenti, stati spastici, scosse nervose, affaticamento muscolare e alterazioni del sistema nervoso centrale e periferico. Un dosaggio inadeguato può creare conseguenze pericolose sull’organismo, fino alla paralisi spinale. L’elenalina, uno dei principi attivi della pianta, può provocare disturbi cardiaci, disturbi vasomotori, come improvvisi cali di pressione sanguigna, palpitazioni e aritmie. La presenza di lattoni sesquiterpenici tra i componenti può determinare effetti di sensibilizzazione, reazioni cutanee anche di tipo allergico e dermatiti edematose, da contatto.
Un contatto prolungato, oppure dosi errate possono creare reazioni dannose sulla pelle, con formazione di vescicole fino alla necrotizzazione dei tessuti.
Altri effetti secondari: irritazioni del tratto gastrointestinale, nausea, vomito, diarrea con espulsioni molto liquide, gastroenteriti e dolori addominali.
Sconsigliata in gravidanza e durante l’allattamento.
Il preparato omeopatico di Arnica, anche assunto per via interna, è invece del tutto sicuro.
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