Bere acqua e limone al mattino a digiuno depura l’organismo, dona leggerezza e benessere e aiuta star bene.
Nella mia professione di naturopata sono sempre andata alla ricerca di rimedi facili, veloci ed efficaci. Uno di questi è proprio l’acqua e limone bevuta al mattino al risveglio, però secondo i criteri che ti spiegherò in questo articolo.
I rimedi naturali, affinché siano efficaci, non devono infatti venir assunti “pur che sia” ma secondo precise indicazioni che li rendono davvero utili.
Quindi ti illustrerò prima i benefici dell’acqua e limone assunta al mattino e poi ti darò tutte le strategie e i trucchi per assumerla nel modo corretto, per ottenere i risultati desiderati.
Perché disintossicare il corpo fa così bene
Per aiutarti a capire quali sono i benefici dell’acqua e limone al mattino ti racconto la storia di una persona. Proviene dalla mia professione di naturopata.
La storia di Anna: «Ecco cosa mi serviva per sentirmi meglio!»
«Dottoressa Oberhammer mi sveglio quasi tutte le mattine con l’alito pesante e la sensazione di non aver digerito bene» mi dice Anna. Si è iscritta al mio corso di Disintossicazione Intestinale e quando arriva al colloquio con me ha il viso afflitto.
I suoi occhi azzurro acquamarina in quel momento sono cupi come il mare color petrolio. Mi dice che non ne può più, che si vergogna di questa situazione perché l’alito pesante la fa sentire in imbarazzo con le persone. E non la fa nemmeno sentire bene con se stessa. «Quello che devo fare subito appena mi alzo» aggiunge con una nota di irritazione nella voce «è correre in bagno e lavarmi i denti.
Mi sciacquo la bocca tante volte perché la sento impastata. Se mi guardo la lingua la vedo biancastra». Fa una smorfia mentre me lo dice, poi aggiunge che è stata dal dentista, per verificare se era un problema di denti, ma è tutto a posto. Aggiunge che durante il giorno mangia mentine e caramelle ma si ritrova con la pancia gonfia mentre l’alito cambia di poco.
Mentre Anna mi parla io l’ascolto con attenzione. Il mio metodo di naturopatia prevede varie terapie e le consiglio quali scegliere. So anche però che tra i vari rimedi che propongo uno di questi è particolarmente rilevante. Sottolineo quindi ad Anna di applicarlo con costanza. Quando la saluto, alla fine del corso, vedo l’azzurro dei suoi occhi più chiaro.
Anna non tarda molto a farsi sentire. Mi scrive dopo qualche settimana sul mio sito e dice: «Dottoressa grazie. Erano anni che cercavo una soluzione al mio problema e l’ho risolto. Sto seguendo il suo programma con fiducia ma è bastato il primo rimedio che mi ha consigliato, quello che ha detto che dovevo fare assolutamente, per far passare i disturbi che mi davano tanto fastidio».
Sai qual è il rimedio che ho dato ad Anna? Quello che doveva fare prima di tutti gli altri?
La doccia interna con acqua e limone.
Il motivo è semplice: Anna aveva provato tante terapie ma a mio avviso aveva soprattutto la necessità di una purificazione interna.
Il corpo ha bisogno di essere pulito anche dentro, non solo fuori
Ogni giorno ciascuno di noi si occupa della propria igiene personale, facendo la doccia o il bagno, lavando i denti, periodicamente i capelli e tutte le parti del corpo che lo richiedono. Anche gli abiti vengono sostituiti regolarmente con quelli puliti. Se non ci laviamo e se non abbiamo cura della nostra persona, dopo un certo tempo, emaniamo cattivo odore, ci sentiamo in disordine, abbiamo una sensazione sgradevole e non siamo a posto.
E ora ti faccio una domanda: succede la stessa cosa per quanto riguarda l’interno del nostro corpo?
Purtroppo la risposta spesso è: no. Non ci si occupa con la stessa cura e attenzione della pulizia interna del corpo. Come conseguenza, nell’organismo si accumulano scorie e tossine che nel tempo lo inquinano e lo affaticano, e possono causare anche malattie.
Ma scopriamo meglio che cosa succede nel nostro corpo se non lo puliamo anche dentro. Per spiegartelo devo parlarti di un concetto fondamentale della naturopatia: si tratta della tossiemia.
Quando ci ammaliamo senza sapere il motivo: la “tossiemia”
Un eccesso di tossine nel corpo determina la malattia: questo è un assunto fondamentale della naturopatia, una scienza di recente diffusione ma di origini antiche, perché cura esclusivamente con gli elementi della natura.
Secondo la naturopatia, la causa principale di malattia è un eccesso di tossine e scorie che non permettono all’organismo di funzionare al meglio, generando così vari disagi. Gli eccessi di tossine nel corpo infatti, se non eliminati, sono causa di affaticamento, perdita di vitalità e malattia. Stanchezza, problemi cutanei, ritenzione idrica, infiammazioni ginecologiche, mal di testa, disturbi digestivi o intestinali, dolori articolari, pancia gonfia e tanti altri ancora, sono tutti malesseri che possono dipendere da uno stato di costante intossicazione.
Anche i problemi estetici, come le imperfezioni della pelle o la cellulite, sono spesso collegati secondo la naturopatia all’eccesso di tossine.
Ma andiamo prima a scoprire meglio da dove nascono le tossine e come vengono prodotte.
Le tossine possono essere di due tipi, e più precisamente:
- tossine esogene, cioè che provengono dall’esterno;
- tossine endogene, cioè che sono prodotte dall’organismo stesso.
Le scorie che vengono da fuori: le tossine esogene
Le tossine esogene derivano da tutte le scorie che introduciamo nell’organismo: un’alimentazione poco sana, ricca per esempio di grassi, zuccheri e cibi troppo raffinati; oppure le sostanze chimiche usate in agricoltura come i pesticidi o quelle presenti negli alimenti come i conservanti o gli additivi; o ancora l’inquinamento ambientale quale lo smog atmosferico e i farmaci.
Le scorie che vengono da dentro: le tossine endogene
Le tossine endogene derivano invece dai processi organici. È importante sapere che periodicamente i tessuti del corpo vengono completamente rinnovati. Miliardi di cellule vecchie muoiono per lasciare il posto ad altre giovani. Questo incessante rigenerarsi è benefico, ma è anche fonte di rifiuti. Dobbiamo poi considerare anche i residui metabolici, cioè le sostanze di scarto prodotte durante la normale attività delle cellule. Nutrirsi, respirare, muoversi: qualsiasi processo organico che accade nel nostro organismo produce delle scorie.
Dobbiamo eliminare regolarmente le tossine
Tutte queste tossine, esogene ed endogene, non possono restare a lungo nell’organismo. Per questo il nostro corpo ha in dotazione un sofisticato sistema di depurazione, senza il quale non potremmo sopravvivere. Intestino, fegato, reni, polmoni e pelle sono i principali organi di eliminazione, detti anche organi emuntori, che provvedono incessantemente a liberarci dalla “spazzatura”.
Il problema è che questi organi spesso sono sovraffaticati e non svolgono bene i loro compiti, determinando un accumulo di tossine. Più a lungo le tossine restano nell’organismo, maggiore è il grado di “avvelenamento” che ne consegue, cioè di tossiemia. Nel concetto naturopatico, quindi, molte malattie non sono altro che tentativi operati dal corpo per liberarsi dalle sostanze tossiche in eccesso.
L’eccesso di tossine indebolisce gli organi e le funzioni del corpo, e influisce negativamente sia a livello fisico che psichico. Se invece diamo all’organismo l’opportunità di liberarsi dalle tossine e dalle scorie che lo appesantiscono, ci accorgeremo ben presto che molti disagi migliorano. Il motivo è semplice: il corpo, una volta alleggerito dai sovraccarichi, può funzionare correttamente e ritornare in salute.
Perché disintossicarsi? Quando le scorie se ne vanno ritorna il benessere
Chi impara a ripulirsi internamente e a depurare l’organismo può scoprire i segreti della piena forma: in breve si percepisce un profondo stato di benessere e salute. La disintossicazione determina infatti una reale guarigione, perché libera gli organi dagli eccessi di scorie. Drenando le tossine, scompaiono le malattie, per quanto diverse esse siano. Anche l’aspetto estetico ne trae beneficio: il corpo si sgonfia, perde il peso in eccesso e la pelle diventa più luminosa.
Il mio metodo “Naturopatia Oberhammer” comprende numerose terapie dedicate alla disintossicazione: l’acqua e limone, se assunta come imparerai, è un aspetto prioritario del mio programma. E’ anche la base del mio programma principale di disintossicazione profonda, la Disintossicazione Intestinale.
Per comprendere bene le azioni di questo rimedio naturale è importante che tu ora conosca quali sono i sintomi di un corpo intossicato, cioè che ha la necessità di “venir pulito dentro”.
Scopri se sei intossicato: il test
Ci sono dei segnali ben precisi che indicano uno stato d’intossicazione. Quelli più rilevanti sono riportati qui sotto. Ecco quali sono.
I sintomi fisici di intossicazione
- Alito pesante
- Bocca impastata, specie al mattino
- Palpebre gonfie, occhiaie, occhi arrossati
- Lingua patinata
- Sudorazione con cattivo odore
- Feci maleodoranti
- Naso chiuso o necessità di soffiarsi spesso il naso
- Necessità di tossire frequentemente
- Disturbi digestivi
- Problemi ginecologici, per esempio leucorrea e candidosi
- Emicrania e stanchezza
- Disturbi intestinali ed epatici
- Problemi dermatologici
- Infiammazione delle vie urinarie, per esempio cistite
- Dolori articolari
- Stati infiammatori
- Problemi prostatici
I sintomi psichici di intossicazione
- Mancanza di concentrazione
- Impressione di essere annebbiati
- Cattivo umore
- Poca lucidità mentale
- Carenza di memoria
- Umore oscillante
Se ti ritrovi anche in uno solo di questi punti, hai bisogno di disintossicarti
Tutti i sintomi che ho descritto, io li definisco i campanelli di allarme: sono dei segnali che indicano un eccesso di scorie nel corpo e la necessità di disintossicarsi.
Per stare bene è fondamentale ascoltarli. Ti accorgerai che c’è un momento particolare in cui alcuni di questi sintomi si manifestano maggiormente: al risveglio.
Al mattino è fondamentale “lavare il corpo dentro”
Capita a molte persone di svegliarsi con l’alito pesante, con la lingua patinata, con gli occhi che bruciano. Oppure con la sensazione di non avere dormito abbastanza, nonostante le ore di sonno, o con il corpo irrigidito, il mal di testa, il cattivo umore. Magari durante la giornata la sintomatologia migliora. Ma al mattino spesso il disagio si manifesta con più intensità: ci si sente per esempio più rigidi, con la bocca più asciutta, con la necessità di lavarsi subito i denti perché il sapore è cattivo, oppure con la pelle irritata.
C’è un motivo a tutto questo.
Esso risiede nella forza di autoguarigione del nostro corpo che tende spontaneamente verso la salute, non certo verso la malattia. Non appena ne ha l’occasione, il corpo infatti cerca di “ripulirsi”: il momento giusto è di notte. Questo perché durante il sonno, l’organismo non è impegnato in attività fisica, mentale o digestiva e utilizza saggiamente le energie per eliminare le scorie e le tossine che lo appesantiscono. E ritornare così alla salute.
Ecco perché i sintomi al mattino spesso sono più evidenti. Ed ecco perché il mattino è un momento fondamentale della giornata per occuparsi della disintossicazione. Più di ogni altro momento del giorno.
Intraprendendo un processo di purificazione del corpo, entro breve si noterà che i sintomi più evidenti di tossiemia, per esempio la lingua patinata o l’alito pesante, scompariranno, per lasciare spazio a un rinnovato senso di benessere e freschezza.
Una bevanda speciale per “pulire” il tuo organismo
L’acqua e limone è quindi una bevanda preziosissima per tutti, da bere al mattino al risveglio. Questo rimedio naturale disintossica l’organismo e agisce come un vero e proprio lavaggio sia dell’apparato gastrointestinale che urinario.
Vediamo ora i benefici di questo rimedio così salutare.
Sani con l’acqua e limone: gli incredibili benefici
Il rimedio dell’acqua e limone può essere definito un elisir di lunga vita. Se impari ogni mattina a bere al risveglio l’acqua e limone scoprirai entro dieci giorni un nuovo benessere. Il rimedio dell’acqua e limone, in sunto, ha questi benefici:
- disintossica il corpo;
- è un supporto per regolarizzare l’intestino (stipsi o diarrea) che io faccio abbinare sempre al mio programma di Disintossicazione Intestinale ;
- rende bella la pelle;
- idrata profondamente l’organismo;
- previene raffreddore e influenza;
- elimina gli acidi urici e quindi migliora i dolori articolari;
- depura il fegato;
- è diuretica e purifica i reni;
- previene l’invecchiamento cellulare dell’organismo;
- rafforza i vasi sanguigni;
- ha proprietà antibatteriche;
- supporta la regolazione del peso;
- protegge dall’inquinamento;
- è remineralizzante e alcalinizzante;
- regala nuova energia e vitalità.
Depurarsi con facilità: l’azione disintossicante
Il rimedio dell’acqua e limone, come hai potuto comprendere arrivando fin qui nella lettura, esercita prima di tutto un’azione disintossicante e depurativa. È un solvente di scorie, tossine e veleni che aggrediscono giornalmente il nostro corpo. Quando al mattino ci svegliamo, e subito assumiamo questa speciale bevanda, il nostro organismo riceve un vero e proprio “lavaggio”. Ecco perché l’ho definito la doccia interna.
La sua funzione è innanzitutto quella di completare il processo di disintossicazione che si è svolto durante la notte, in quanto depura tutti i sistemi di eliminazione in particolare lo stomaco, le vie urinarie, l’intestino e il fegato. Libera inoltre l’apparato digerente e mantiene l’alito fresco.
L’acqua calda che scende a digiuno lungo il tratto gastrointestinale e il sistema urinario, insieme all’azione purificante del limone, agisce con un’azione drenante e solvente. Questa bevanda rimuove le tossine, i residui della digestione e il muco che spesso si depositano nell’organismo. Anche se è un esempio semplicistico, è un po’ come quando laviamo i piatti con acqua calda e sapone: i detriti si sciolgono e lo sporco viene eliminato. Il calore di questa bevanda unito ai benefici terapeutici del limone esercita un’azione simile.
La bevanda contribuisce quindi a ripulire l’organismo non solo superficialmente ma in profondità. Questo rimedio semplice ma efficacissimo è particolarmente indicato anche per tutti coloro che non riescono a mantenere con regolarità un’alimentazione sana e naturale, perché aiuta l’organismo a eliminare le eventuali scorie di uno stile di vita non sempre corretto, come spesso capita nella vita di oggi.
La preparazione della ricetta di acqua e limone: i trucchi per farla al meglio
Spesso le persone mi chiedono: «L’acqua e limone per essere benefica va assunta al mattino al risveglio?», «Ma l’acqua e limone va assunta calda o fredda?», «Quante volte al giorno devo assumere l’acqua e limone?», «Va assunta tutti i giorni?», «In quali dosi devo mettere il limone?», «Rovina i denti», «Quanta ne devo bere?».
Le domande sull’acqua e limone sono davvero tantissime e in questo articolo ti voglio dare la mia esperienza di naturopata riguardo questa bevanda che, se assunta nel modo corretto, ti può aiutare davvero tantissimo diventando un’abitudine che migliora la salute e il benessere.
E ora seguimi nella lettura, ti spiego tutti i segreti per far diventare da subito l’acqua e limone un elisir di salute.
Per quanto tempo devo assumere l’acqua e limone?
Le persone mi fanno molto spesso questa domanda durante i miei corsi o qui sul mio sito: «Per quanto tempo devo fare la doccia interna con l’acqua e limone?».
La risposta è semplice: sempre.
Come ci laviamo ogni giorno (e non pensiamo certo di smettere!), così ogni giorno dobbiamo fare la nostra doccia interna, per pulirci “dentro”.
Ogni mattina, appena mi alzo, vado in cucina a prepararmi la mia bevanda della salute. Prima di spremere il limone, lo tengo qualche attimo tra le mani e lo annuso: è un mio piccolo rito d’inizio giornata, con l’aroma del frutto color sole che mi risveglia. Quindi bevo la mia acqua e limone e intanto mi preparo per la giornata. In questo modo il rimedio ha il tempo di agire e scorrere come una doccia interna nel mio organismo. Al termine sono pronta per la colazione.
Acqua e limone al mattino: fallo diventare uno stile di vita
Io e le persone che seguono il mio metodo di naturopatia facciamo la doccia interna mattutina da anni, con risultati positivi. Chi non riesce ad assumere la bevanda dell’acqua e limone per qualche giorno mi dice: «Simona, sento subito la differenza… è come se fossi appesantito».
Quindi fai diventare la doccia interna una tua pratica giornaliera, come quella di lavarti. Sono proprio queste pratiche quotidiane che apportano i risultati migliori per il tuo benessere, quelle che accompagnano le tue giornate come amici fidati.
E ora vediamo tutti gli accorgimenti, per rendere il rimedio dell’acqua e limone davvero terapeutico.
Il limone: quando dà il meglio di sé
«Prendo un limone e lo spremo»: sembra semplice, ma per fare bene la doccia interna ci vuole qualche accorgimento in più. Ecco come ottenere il massimo dal tuo agrume.
Scegliere bene il limone
Succede anche con i limoni, di fare l’acquisto sbagliato. Si torna a casa e quando lo si vuole spremere escono solo poche gocce di succo, oppure il frutto non è abbastanza maturo, o marcisce subito. Spesso i limoni sono raccolti ancora acerbi e fatti maturare dopo, oppure sono trattati o conservati a lungo in frigorifero.
Il limone è un frutto che ha un grande pregio: è disponibile tutto l’anno. Però è importante sapere scegliere i frutti più freschi e conservarli al meglio, per ottenere il massimo dalle loro virtù.
Ecco tutti i consigli per selezionare frutti sani, freschi e maturi al punto giusto, per ottenere un’acqua e limone di migliore qualità.
Meglio pesante e sodo. I limoni migliori sono “pesanti”, segno della presenza di succo. Devono essere anche sodi, con la consistenza del frutto morbida al tatto. Dai la preferenza a quelli né troppo duri né troppo molli, con maturazione omogenea. La buccia è preferibile a grana fine e compatta. Di solito se la buccia è sottile, i limoni hanno più succo. Evita i limoni secchi, rugosi o con la buccia indurita. Ricorda che i frutti piccoli con scorza liscia sono più succosi, quelli grandi con buccia spessa, invece, sono più asciutti. Quelli con tanta scorza vanno bene invece per essiccarla.
Di un bel giallo. La scorza deve essere preferibilmente di un colore giallo sole, intenso e omogeneo. I limoni ben colorati in genere sono più dolci delle varietà chiare o verdastre. Vanno evitati i limoni con scorza macchiata o brunastra (troppo maturi), o con scorza pallida macchiata di verde (troppo acerbi). Evita anche i limoni troppo sbiaditi, perché potrebbero non essere freschi.
Con il profumo. L’aroma del limone è aspro e stuzzicante. Preferisci quelli più profumati, ossia più ricchi di oli essenziali.
Viva le foglie. Se il limone ha il rametto di foglie ben attaccato, è stato raccolto da poco e, con ogni probabilità, non è stato spruzzato con conservanti, lucidanti o coloranti che farebbero appassire le appendici verdi. Inoltre, il trattamento di irrorazione con difenile (vedi più avanti) può essere effettuato meccanicamente solo sugli agrumi completamente ripuliti dal fogliame.
Bio o non bio? Se utilizzi solo il succo di limone, può andar bene anche non biologico. Ma se vuoi utilizzare il limone intero, cioè con la scorza, come indicato in alcune ricette speciali, devi procurarti dei limoni non trattati chimicamente in superficie, che non abbiano cioè subìto trattamenti antimuffa, battericidi e antiparassitari. La soluzione migliore, in questo caso, è sicuramente la scelta di frutti provenienti da coltivazioni biologiche, verificando che la buccia non sia comunque stata trattata con sostanze lucidanti.
Opaco è meglio di lucido. Quando il limone è brillante e ci invoglia all’acquisto con la sua lucentezza, non significa però che sia più sano: è infatti segno che è stato trattato. Per ottenere questo risultato vengono utilizzate cere o paraffine di abbellimento del prodotto, ma anche una sostanza a cui occorre fare particolare attenzione: il difenile (o bifenile, chimicamente fenilbenzene, sigla E230). È una sostanza di origine petrolchimica, largamente impiegata nell’agricoltura, che penetra facilmente nella buccia dei frutti (limoni ma anche arance e banane) per impedirne il deperimento.
Un indizio della sua presenza è proprio la lucentezza della scorza. Spesso il trattamento viene eseguito direttamente sulla superficie dei frutti, altre volte vengono impregnate le cartine che li contengono e che rilasciano gradualmente il difenile all’interno delle scorze. In questo modo l’assorbimento è graduale ma costante, e quindi potenzialmente più dannoso. Alcuni lavoratori esposti per periodi prolungati a questa sostanza hanno manifestato sintomi quali irritazione del naso e degli occhi, vomito e nausea.
Questi trattamenti rendono la scorza del limone non più commestibile perché le sostanze utilizzate non si eliminano completamente, nemmeno con il lavaggio. Il difenile è infatti insolubile in acqua, quindi lavare la superficie risulta inutile. Anche aggiungere il bicarbonato all’acqua, non dà nessun effetto. La pratica di mettere la scorza del limone nel tè o nei drink, o quella di grattugiarla nei cibi, va quindi fatta con attenzione, cioè solo con i limoni non trattati.
Al fresco ma non al freddo: come conservare i limoni
A temperatura ambiente il limone fresco e integro si conserva per otto giorni circa; in frigorifero per altri dieci, anche se il freddo secca la sua polpa e ne diminuisce il succo.
Il modo ideale per mantenere i frutti è in luogo fresco e arieggiato, come la cantina, disposti in un unico strato e in una cassetta di legno. Se si lasciano a temperatura ambiente, in cucina, ogni tanto è bene controllarli. Se rimangono a contatto fra loro, infatti, ammuffiscono molto facilmente. Invece, il luogo peggiore dove conservare i limoni è un ambiente troppo caldo e secco, poiché possono disidratarsi e perdere il succo, oltre che la morbidezza della polpa.
La migliore temperatura a cui conservare un limone, prima di spremerlo, è quella ambiente: il frutto fornisce meglio il succo se non è freddo.
Fino in fondo: come spremere il limone
Spremere bene un limone richiede alcuni consigli che riguardano la scelta dello spremiagrumi e la conoscenza di alcuni piccoli ma utili accorgimenti.
Per ottenere più succo dal limone è utile prima di tutto schiacciare leggermente il frutto tra le mani, oppure farlo rotolare con il palmo su una superficie piana, poi passarlo sullo spremiagrumi. Se ti accorgi che i limoni che hai acquistato non danno succo, allora conviene immergerli in acqua calda per qualche minuto. Ma seguendo i consigli per scegliere bene i limoni non dovrebbe succedere.
Fai ora attenzione all’accorgimento che segue: è importante. Per estrarre la pectina è necessario spremere i limoni a fondo. Spesso, per fretta, si spremono invece solo parzialmente. Ma se la spremitura non avviene fino all’ultimo, strofinando più volte la scorza del limone anche quando sembra uscire pochissimo succo, non si estrae a sufficienza la pectina, contenuta proprio nella parte bianca che si trova tra la polpa e la buccia, e che viene intaccata solo alla fine della spremitura. Al termine, puoi far scorrere sullo spremiagrumi un po’ d’acqua, per far colare gli ultimi depositi.
Spremilo all’ultimo momento!
È un consiglio importante: il limone va spremuto solo poco prima di aggiungerlo all’acqua tiepida, giusto nel momento in cui si è pronti per consumare la bevanda. Se il frutto viene spremuto tempo prima si perdono infatti diversi principi nutritivi, per esempio la vitamina C e i bioflavonoidi, che sono molto sensibili all’aria, alla luce e al passare del tempo.
Filtralo bene
Il succo di limone deve essere filtrato bene, cioè va privato dei semi e dei frammenti di polpa. Questo accorgimento è importante perché l’acqua e limone deve scorrere velocemente all’interno del corpo. Se la bevanda contiene parti di polpa oppure dei semi, aumenterà il tempo di permanenza a livello gastrico e, come conseguenza, verrà rallentato il suo passaggio nell’organismo.
Si ottiene un succo ben filtrato con uno spremiagrumi di buona qualità, come spiego poco più avanti. Diversamente, è necessario filtrarlo con un colino.
Il quantitativo di succo di limone: né poco né troppo
Per ottenere i migliori benefici dalla doccia interna, l’ideale è farla con il succo di mezzo o meglio un limone intero. Occorre però abituare l’organismo con gradualità. Quindi ti consiglio di partire con un cucchiaino di limone e di aumentare gradualmente, nel giro di una settimana, fino a raggiungere il quantitativo ideale.
Si può usare più di un limone? In linea di massima, aumentando il quantitativo di un rimedio, non è detto che si ottenga un risultato migliore. Questa è una regola base della naturopatia, dove l’efficacia terapeutica è soprattutto garantita dall’assunzione corretta ed equilibrata del rimedio stesso. Succede spesso che io spieghi questo concetto durante i corsi, per esempio quelli di Disintossicazione Intestinale, dove specifico che utilizzare un quantitativo maggiore dei rimedi che consiglio per far funzionare bene l’intestino, o per ripulirlo dalle vecchie scorie, non significa ottenere un risultato migliore. Il nostro corpo ha bisogno di funzionare spontaneamente e naturalmente. Ciò che gli manca è solo una stimolazione dolce, che si ottiene con il quantitativo giusto dei rimedi indicati. Alle persone che mi chiedono di aumentare le dosi per risolvere prima il loro problema o ottenere risultati migliori, dico sempre che di più non è detto che sia meglio.
Quindi, anche in questo caso, non consiglio di utilizzare due limoni anziché uno, eccetto nelle ricette speciali in cui è specificatamente indicato.
Se la bevanda non è leggera la doccia interna si blocca. C’è anche un motivo ben preciso per cui consiglio di preparare il rimedio con un solo limone e non di più: la doccia interna è davvero efficace se il liquido è abbondante e molto diluito. L’ho potuto constatare più volte nella mia pratica. Se il liquido è troppo denso e carico di sostanze permane nello stomaco troppo a lungo e non prosegue il suo percorso depurativo. Come conseguenza i tempi rallentano e, nel momento in cui facciamo colazione, il cibo si mescolerà con il rimedio. In questo modo non avremo fatto la nostra doccia interna.
L’acqua per la bevanda al limone: tutte le informazioni utili
Affinché la doccia interna con acqua e limone possa garantirti i migliori risultati, ecco alcuni consigli importanti: riguardano il tipo di acqua, il quantitativo e la temperatura.
Scegli l’acqua migliore
Deve essere di buona qualità: che sia minerale o filtrata, scegli con cura l’acqua per la doccia interna. Non usare semplicemente quella del rubinetto, a meno che non ti sia stata garantita.
No all’acqua fredda
Il rimedio dell’acqua e limone dovrebbe essere bevuto tiepido-caldo. La temperatura consigliata va dai 40 ai 45 gradi, in modo da preservare la vitamina C e i bioflavonoidi, che sono termolabili e al di sopra di queste temperature vengono inattivati.
È bene invece evitare di fare la doccia interna con acqua fredda o a temperatura ambiente: si riducono gli effetti depurativi e inoltre, per alcune persone, può risultare difficile da digerire o causare gonfiori. Va evidenziato che ogni liquido non tiepido (sotto i 37 gradi) permane nello stomaco per un tempo più lungo. Ma l’acqua e limone, per diventare una doccia interna, deve scorrere velocemente e fermarsi il meno possibile in un punto dell’apparato digerente. Quindi, anche se spesso viene consigliato, assumere la bevanda usando direttamente l’acqua della bottiglia o del rubinetto (magari per fare prima) è uno sbaglio: il rimedio risulta decisamente meno efficace.
Inoltre, l’acqua tiepida-calda ha un’azione solvente e di purificazione maggiore rispetto all’acqua fredda.
Deve essere abbondante se vuoi pulirti bene
La doccia interna, così come l’ho ideata, va fatta con un quantitativo di acqua abbondante: ci vogliono 300 o meglio 400 ml di liquido.
Spesso la bevanda al limone viene consigliata con un quantitativo d’acqua inferiore. Si dice genericamente di versare il succo di limone in un bicchiere di acqua. Ma in questo modo il quantitativo è circa di 200 ml, troppo scarso per ottenere un lavaggio efficace. È come farsi la doccia con poca acqua. È necessario un corretto apporto di liquido per diluire le tossine e fare la pulizia interna. Inoltre, il limone diluito in poco liquido può diventare aggressivo, per esempio irritare la gola o intaccare lo smalto dei denti.
Ma c’è di più: un corretto quantitativo di acqua permette a tutti di assumere facilmente la dose di succo di limone consigliata, cioè di mezzo o meglio un limone, senza avvertire la bevanda troppo aspra o avere la necessità di dolcificarla.
Nota. Se non hai l’abitudine di bere, aumenta gradualmente il quantitativo di acqua, fino ad arrivare alla dose corretta per fare bene la doccia interna.
L’attrezzatura per la tua acqua e limone
Tutti abbiamo in casa il necessario per preparare acqua e limone. Qui di seguito ti fornisco però dei particolari che ti permettono di ottenere il migliore risultato, risparmiando tempo. È un aspetto importante perché la doccia interna con acqua e limone va fatta al mattino al risveglio, momento in cui tanti di noi hanno i minuti contati.
Lo spremiagrumi: quale scegliere
Per ottenere una migliore quantità e qualità del succo di limone è importante che lo spremiagrumi abbia le parti ondulate piuttosto affilate. Se lo spremiagrumi è di cattiva qualità o è vecchio, quindi con l’usura si è smussato, risulta meno efficace: si ottiene meno succo e non si riesce a intaccare bene la parte bianca, l’albedo, per l’estrazione della pectina.
L’apparecchiatura deve anche filtrare bene il succo, liberandolo dai frammenti di polpa e dai semi.
Lo spremiagrumi può essere di tipo manuale o elettrico. Io personalmente consiglio quello elettrico, perché la spremitura è più veloce, specialmente se la doccia interna mattutina diventa un’abitudine di tutta la famiglia. Ne consiglio uno piccolo, semplice, veloce da assemblare e facile da pulire. Va ovviamente benissimo anche lo spremiagrumi manuale, pratico ed economico.
Il bollitore per l’acqua: quello più comodo
Per scaldare l’acqua trovo molto valido l’utilizzo di un bollitore con regolazione di temperatura. Oggi ne esistono di veramente economici e permettono di portare l’acqua, in un attimo, esattamente alla temperatura desiderata. Consiglio di impostare la temperatura a 45-50 gradi in modo che, una volta travasata nella tazza, sia più o meno a 40-45 gradi: perfetta per la doccia interna.
Nel caso si utilizzi il pentolino sul fornello, è necessario abituarsi a capire quando l’acqua ha raggiunto la temperatura giusta. A chi mi chiede come fare, suggerisco di aiutarsi, soprattutto agli inizi, con un termometro per liquidi (mi raccomando di usare quelli da cucina, che si trovano in qualsiasi negozio di casalinghi e non quelli per la rilevazione della temperatura corporea). Però, se non si controlla costantemente la temperatura, è facile ritrovarsi a fare la doccia interna con una bevanda troppo calda, rovinando i preziosi nutrienti del limone, oppure troppo fredda, perdendo i benefici del calore. Per questo motivo, a mio avviso, il bollitore è la migliore soluzione.
La tazza: sceglila bella!
La doccia interna con acqua e limone deve diventare il tuo rimedio giornaliero: scegli quindi una bella tazza, che ti piace, per questa tua benefica abitudine. Contribuirà al tuo rito di salute mattutino.
Le specifiche riguardo alla tazza sono le seguenti. Innanzitutto deve poter contenere almeno 350-400 ml di liquido, o anche di più. Le tazze da latte, per esempio, vanno bene. Inoltre, all’interno non deve essere di ceramica colorata o con dei disegni, perché l’azione solvente del limone ne estrarrebbe eventuali sostanze tossiche.
La cannuccia: usala sempre
Ricordati questo consiglio: bevi la tua acqua e limone sempre con la cannuccia. Se assunta tutti i giorni, questa bevanda può danneggiare lo smalto dei denti. Il succo del limone, infatti, pur sviluppando alcalinità nella chimica digestiva, a livello orale è ancora acido. La cannuccia evita inoltre che si irritino le gengive se infiammate o colpite da piorrea.
Scegli una cannuccia di plastica, del tipo largo, in modo da aspirare facilmente il liquido. Non è necessario sostituirla ogni giorno. Dopo averla utilizzata, lavala sotto abbondante acqua e ponila ad asciugare in verticale. Sostituiscila periodicamente.
Sciacqua i denti ma aspetta a lavarli
Al termine dell’assunzione dell’acqua e limone, ti consiglio di bere uno o due sorsi di acqua fresca, per sciacquare la gola, e poi di risciacquare più volte la bocca con acqua del rubinetto.
Invece aspetta a lavarti i denti! Mi è capitato, recentemente, di leggere sul web che una persona, per evitare i danni del limone allo smalto dei denti, subito dopo li lavava accuratamente. È un grande sbaglio! È proprio in questo momento che lo smalto è più fragile a causa del contatto con gli acidi dell’agrume (il consiglio è valido per qualsiasi agrume, non solo per il limone). Aspetta almeno dieci-quindici minuti dall’assunzione della bevanda prima di lavarli. L’ideale è farlo dopo colazione.
Altre volte leggo, nei consigli fai da te che si trovano on-line, di usare il succo di limone come sbiancante: anche questo è uno sbaglio. Il limone ha un’azione abrasiva sullo smalto dei denti, quindi non è un buon modo per sbiancarli.
Le modalità per assumere l’acqua e limone al mattino
- Riassumendo il modo migliore per fare la doccia interna è al mattino, al risveglio. La bevanda deve essere la prima cosa da assumere appena alzati. Si lascia così il giusto spazio tra l’assunzione della bevanda e la colazione – il tempo di lavarsi e vestirsi – in modo che l’acqua e limone possa agire come rimedio purificante, non disturbato dalla presenza di cibo.
- Affinché la bevanda sia efficace e abbia un buon effetto alcalinizzante, va bevuta immediatamente subito dopo la preparazione, prima che si ossidi.
- La bevanda va bevuta a piccoli sorsi continui, in un tempo breve, senza lasciarla raffreddare. E senza dilungarsi troppo nella sua assunzione. Questo non significa ovviamente deglutirla tutta d’un fiato.
Dopo quanto tempo fare colazione
È una domanda che arriva spesso sul mio sito: “Dottoressa dopo quanto posso fare colazione?” oppure “Ho letto che è meglio lasciar passare molto tempo prima di mangiare dopo aver bevuto l’acqua e limone”.
Ecco le risposte.
La colazione può essere fatta dopo dieci o quindici minuti. Se lasci agire la doccia interna per un tempo maggiore, ad esempio per trenta minuti, va benissimo. Succede alle persone che amano alzarsi in anticipo, o a quelle che lavorano direttamente in casa. Oppure può accadere quando non dobbiamo uscire per impegni di lavoro, per esempio nei week-end. In ogni caso, dopo trenta minuti, o al massimo quarantacinque, è bene fare colazione. Spesso leggo di aspettare una o due ore, ma non sono d’accordo: in questo modo non viene mantenuto l’equilibrio glicemico mattutino.
Controindicazioni dell’acqua e limone
La doccia interna con acqua e limone, eseguita con tutte le accortezze del mio metodo, è un rimedio che ha poche controindicazioni e può essere assunto da quasi tutti, grandi e piccini.
L’acqua e limone va utilizzata con attenzione solo in caso di gastrite, ulcera, iperacidità gastrica cronica o altre infiammazioni gastriche. In queste condizioni consiglio inizialmente la ricetta speciale dell’acqua e limone alla malva (la trovi in questo video).
Di solito, assumendola per un certo periodo, la sintomatologia migliora e allora si può passare alla ricetta base.
La ricetta base dell’acqua e limone
Preparare l’acqua e limone per la doccia interna è facile e veloce. Ti ricordo però che è necessario farlo con attenzione, con le accortezze sopra indicate.
Ho preparato per te anche un video gratuito che ti mostra visivamente come fare. Lo trovi qui.
Ingredienti
– 300-400 ml di acqua minerale naturale
– ½ o 1 limone
Materiale necessario
– 1 tazza grande (tipo quelle da latte)
– 1 pentolino o bollitore elettrico
– 1 spremiagrumi manuale o elettrico
– 1 colino per filtrare il succo di limone
Modalità
Poni l’acqua nella tazza che hai scelto per la tua acqua e limone, in modo da misurare il quantitativo corretto. Poi versala nel contenitore con cui vuoi riscaldarla. La temperatura finale dovrà essere di 45 gradi circa. Nel frattempo spremi il limone. Quindi versa l’acqua riscaldata nella tazza e aggiungi il succo, filtrandolo con un colino se necessario. Infine aggiungi la cannuccia, e la tua doccia interna è pronta!
Se il sapore è troppo aspro?
Generalmente le persone sentono il sapore dell’acqua e limone troppo aspro perché usano un quantitativo di acqua inferiore a quello indicato nelle mie ricette. Consiglio comunque gradualità nell’abituarsi a questa bevanda iniziando con un cucchiaino di limone, per poi aumentare molto gradualmente la dose di succo, fino ad arrivare a mezzo, o meglio un limone intero. Al sapore del limone, in genere, ci si abitua facilmente e, nel tempo, diventa una bevanda molto piacevole. E i dolcificanti?
La ricetta base non è dolcificata: l’ideale è fare la doccia interna in questo modo. Così si evita di innalzare la glicemia o di causare eventuali fermentazioni intestinali, più frequenti quando si assumono i liquidi con aggiunta di zuccheri. Nel caso in cui, dopo aver già provato a ridurre il succo di limone, si continuasse ad avvertire un sapore troppo aspro, si può optare per uno dei dolcificanti che consiglio, utilizzandolo nella dose minima indispensabile e provando a ridurlo man mano che il sapore diventa familiare. Nel caso dei bambini spesso è necessario dolcificare la bevanda.
La prima tecnica di depurazione del mio metodo
La doccia interna con acqua e limone è quindi la prima tecnica di depurazione del mio metodo di naturopatia. Una tecnica semplice, alla portata di tutti ma molto efficace. Se vuoi approfondire la depurazione del tuo organismo per risolvere numerosi disturbi, puoi proseguire scoprendo cosa è la disintossicazione intestinale. Per sapere come può aiutarti leggi qui.
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Per te che hai letto l’articolo
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Dr. Simona Oberhammer