Emorroidi: Alimentazione, Dieta e Cosa Non Mangiare

dr. Simona Oberhammer - Naturopata e ricercatrice
Dal mio metodo “Naturopatia Oberhammer®”

«Mi fanno un male atroce queste emorroidi», «Ne soffro a periodi, soprattutto quando sono sotto stress. Allora le emorroidi mi danno prurito e sanguinamento», «Mi capita di sentire delle fitte intense quando si infiammano», «Mi da fastidio camminare o stare nella posizione seduta».
Sono frasi che sento dire molto spesso dalle persone che si rivolgono a me come naturopata, per esempio durante i miei corsi di Disintossicazione Intestinale.

Le emorroidi sono una vera e propria “croce” per molti uomini e donne: circa il 25 per cento della popolazione adulta soffre in maniera più o meno seria di questo fastidioso disturbo che condiziona il benessere psicofisico e le attività quotidiane.
Una situazione che colpisce in fasce d’età sempre più basse, le emorroidi sono un disturbo piuttosto imbarazzante che non fa sentire a proprio agio con gli altri e con se stessi.

Recentemente una persona mi ha raccontato: «Certe volte faccio dei programmi ma quando le emorroidi si infiammano e iniziano a sanguinare e a far male mi muovo meno bene. E tutto questo mi imbarazza, quindi preferisco non uscire e rimando i miei programmi».

In questo articolo innanzitutto ti insegno a riconoscere i sintomi, per capire bene il livello del tuo disturbo, aspetto fondamentale per saper come intervenire. Ti spiego inoltre le cause di questo imbarazzante problema, per comprendere come risolverlo. Infine ti darò dei consigli alimentari, fondamentali per iniziare a stare meglio.

Quindi seguimi e leggi con attenzione l’articolo: contiene informazioni importanti per risolvere i disturbi emorroidari.

Cosa sono le emorroidi

Immagine medica di emorroide interna ed esterna

Le emorroidi sono varici presenti in tutti, che si trovano nella parete del canale anale. Vengono definite cuscinetti “artero – venosi” e sono strutture spugnose simili a gomitoli, in cui scorrono piccole vene e arterie.

Se si infiammano sono come le vene delle gambe quando causano le cosiddette “vene varicose”. Nel caso delle emorroidi però, le varici interessano il “plesso emorroidario”.

Certe volte le emorroidi vengono confuse con le ragadi o con le fistole anali e solitamente si crede che sanguinino e provochino molto dolore. In realtà, le emorroidi non sempre all’inizio fanno male. Il dolore spesso si sente dopo un certo periodo, soprattutto se si trascura il problema.

In genere, le emorroidi sono raggruppate in 3 noduli (più raramente in 4), di cui uno è situato a sinistra della parete dell’ano, mentre gli altri due a destra. In casi rari (circa il 10 per cento), sono invece disposte lungo la circonferenza dell’ano (emorroidi circonferenziali).

I diversi tipi di emorroidi

Le emorroidi si distinguono in:

  • emorroidi interne, posizionate dentro l’ano; è il cosiddetto “plesso emorroidario interno”, localizzato nella sottomucosa
  • emorroidi esterne: localizzate intorno all’ano; è il cosiddetto “plesso emorroidario esterno”, localizzato nel sottocutaneo, cioè sotto la pelle.

Emorroidi interne

Le emorroidi interne, posizionate dentro l’ano, non sono visibili né palpabili: provocano un sanguinamento rosso vivo in concomitanza con il passaggio delle feci, ma non sono particolarmente dolorose e possono essere considerate lo stadio iniziale della malattia.
Col passare del tempo essa progredisce e i cuscinetti emorroidari:

  • dapprima fuoriescono durante la defecazione e rientrano da soli subito dopo
  • poi rientrano soltanto sospingendoli manualmente all’interno dell’ano
  • infine, rimangono definitivamente esterni, cioè prolassati.

Emorroidi esterne

Le emorroidi esterne di solito si presentano come cuscinetti di mucosa intorno all’ano. A questo stadio sono dolorose, provocano perdite di sangue rosso scuro, prurito e umidità in prossimità dell’orifizio anale.
A causa dello “strozzamento” meccanico che subiscono per la contrazione dello sfintere, possono complicarsi frequentemente con la formazione di coaguli di sangue: si verifica cioè la trombosi emorroidaria, come ti spiegherò più avanti.

I sintomi delle emorroidi esterne e interne

Quando si trovano a uno stadio iniziale, le emorroidi non danno molto fastidio o i sintomi sono davvero modesti. Capita perciò, che moltissime persone non facciano caso a una piccola fitta occasionale o a una traccia di sangue e decidano di occuparsi di questo problema solamente quando il disturbo si è già notevolmente accentuato.

I sintomi delle emorroidi esterne

La manifestazione più comune delle emorroidi a livello esterno è la trombosi. È causata dalla formazione di un coagulo di sangue, appunto un trombo, in una delle emorroidi esterne, una area che, in condizioni normali, è del tutto invisibile e localizzata sotto l’epidermide del margine anale.

I sintomi

I sintomi che si avvertono hanno tutti i caratteri della trombosi:

  • dolore
  • comparsa di un nodulo duro e dolente sul margine anale.

Due tipi di trombosi

La trombosi può essere:

  • estesa a tutta la circonferenza anale: è frequente dopo il parto ed è molto dolorosa
  • sviluppata nell’ambito delle marische, le pieghe sottocutanee non dolenti che spesso vengono chiamate impropriamente emorroidi esterne.

In quanto tempo si risolvono

  • Nella maggior parte dei casi il dolore si attenua e il nodulo viene riassorbito dopo 2 – 3 settimane.
  • In altri casi, invece, il nodulo provoca una lesione (ulcera) nella parete delle emorroidi, causando anche un fenomeno di sanguinamento.

I sintomi delle emorroidi interne

Le emorroidi interne alternano invece periodi in cui non danno alcun fastidio e sono asintomatiche a periodi in cui si “sentono” poco ad altri periodi in cui si avvertono in modo acuto.

L’attacco acuto

  • L’attacco emorroidario acuto si manifesta con sanguinamento, prolasso, dolore, bruciore, prurito anale, secrezioni, fastidio e pesantezza.
  • Alcuni sintomi si possono presentare di continuo, mentre altri, come le perdite, la sensazione di fastidio e il sanguinamento possono verificarsi in modo saltuario.

La trombosi: lo “strangolamento”

Si tratta di una complicanza che spesso richiede un intervento d’urgenza. Il termine medico è “trombosi massiva del prolasso emorroidario interno”. Viene definito però anche “strangolamento emorroidario”, a causa dello spasmo intenso dello sfintere interno che “strozza” il plesso emorroidario.
In genere, si presenta con un prolasso di 4° grado (vedi più sotto), irriducibile e doloroso, diverse trombosi all’interno del prolasso stesso e un gonfiore imponente.

Il problema si manifesta all’improvviso, in genere durante la defecazione, dopo uno sforzo notevole. Il dolore è intenso ed è possibile che si verifichino anche perdite di sangue. Se il prolasso è evidente le emorroidi si distinguono chiaramente perché sono di colore rosso scuro.

Se lo spasmo tipico dello “strangolamento” perdura a lungo nel tempo, può causare anche una gangrena emorroidaria, cioè la necrosi (morte) della parte di tessuto prolassato.

I sintomi delle emorroidi: come riconoscerli

Donna in jeans con mani sul sedere cura le emorroidi con metodi naturali

Ora ti descrivo più approfonditamente i diversi sintomi. É da considerare però che in molti casi ne compaiono soltanto alcuni. Inoltre il grado di intensità varia da caso a caso.

Il dolore

Quando si verifica questo sintomo, probabilmente si è in presenza di una delle due situazioni seguenti:

  • una ragade concomitante, cioè una ulcerazione della pelle nella parte interessata
  • una trombosi, cioè la formazione di un coagulo all’interno delle emorroidi stesse.

Le perdite di muco

L’origine delle perdite può essere generalmente determinata in base alla loro natura.
In caso di disturbi delle emorroidi, la secrezione è acquosa (cioè più liquida) o mucosa e provoca unicamente una sensazione di umidità al margine anale. Talvolta si può verificare una perdita che sporca la biancheria intima (il muco si presenta come materiale gelatinoso e filante). Si possono avere perdite in presenza di un prolasso emorroidario anche intermittente.

Ciò che danneggia in particolare la zona è un essudato, cioè un liquido contenente siero, prodotto dalla parete delle vene emorroidarie situate nella porzione interna del retto, che rende instabile e poco aderente la mucosa della parete muscolare. In pratica, quando si instaura questa condizione, la parte terminale dell’intestino diventa meno protetta, più debole e di conseguenza facilmente esposta alle infiammazioni.

Per questo, la parete delle vene si rilascia tanto da fuoriuscire dall’ano e le vene si rendono visibili all’esterno provocando grande fastidio e disagio.

Il sanguinamento

Questo sintomo si può verificare in modo limitato ma anche massiccio.
Nel 70 – 80 per cento dei casi questo disturbo è dovuto a problemi legati alle emorroidi, nel 15 per cento a una ragade.

Il sanguinamento causato da emorroidi avviene con la defecazione. Il sangue può essere separato dalle feci e, in questo caso, si notano alcune gocce rosso vivo subito dopo la defecazione.
Raramente invece il sangue ristagna nel retto: allora il suo colorito può essere rosso scuro e presentare coaguli.
In entrambi i casi si hanno gradi di intensità differenti: da una perdita appena visibile sulla carta igienica fino ad una quantità più copiosa.

Il rigonfiamento e il prolasso

Le vene, una volta dilatatesi, danneggiano la parete mucosa del retto che le sostiene e provocano quello che viene chiamato “prolasso muco – emorroidario”.

La persona che soffre di malattia emorroidaria può avvertire la sensazione dello spostamento delle emorroidi interne e la loro fuoriuscita sul margine anale. In questi casi si parla di prolasso, che può ridursi spontaneamente o con una pressione manuale eseguita dalla persona stessa.
Questa sensazione si associa talvolta a un fastidio (descritto come stimolo a defecare), senso di pienezza a livello dell’ano, gonfiore o pesantezza durante l’evacuazione. Il dolore può essere presente anche quando si compiono sforzi eccessivi.

Risulta difficoltoso attribuire questi sintomI alla malattia emorroidaria se al momento dell’esplorazione non è visibile il prolasso. Inoltre, si può avvertire anche una sensazione di tensione continua, localizzata sul margine anale: questa può essere dovuta a emorroidi prolassate, ma in questo caso è accompagnata da altri sintomi, come perdite e sanguinamento.

Il prurito anale

È un sintomo frequente che nella malattia emorroidaria è solitamente associato a prolasso e perdite. Però, se è vero che chi soffre di emorroidi ha spesso prurito anale, è altrettanto vero che in molti casi il prurito non è dovuto direttamente a questo problema.
Le cause del prurito possono infatti anche essere:

  • l’utilizzo di carta igienica ruvida
  • la presenza di un fungo, la Candida albicans, frequente abitatore della regione anale e genitale
  • eventuali infestazioni di parassiti (per esempio ascaridi e ossiuri)
  • allergie
  • fattori psicologici (il prurito anale può essere di origine psicosomatica)
  • l’applicazione di pomate e unguenti anti – emorroidari contenenti anestetici locali e cortisonici, che provocano una dermatite da contatto e fenomeni allergici.

I 4 livelli di gravità: la foto delle fasi delle emorroidi

Gli stadi o livelli di gravità delle emorroidi esterne interne e prolassate

Esistono 4 fasi a serietà crescente della malattia emorroidaria che è importante saper riconoscere per potersi regolare con le cure. Vediamole.

1° grado

Inizialmente le emorroidi si manifestano con un leggero sanguinamento, per cui può capitare di vedere tracce rosse sulla carta igienica. In questa fase, la malattia può anche regredire da sola, seguendo una dieta adeguata.

Nel primo grado le emorroidi possono sporgere, ma non sono prolassate (cioè scese al di sotto del margine anale).

2° grado

Nella seconda fase le vene interessate escono dall’ano al momento della defecazione e vi rientrano non appena questa termina. Il fenomeno è accompagnato da sanguinamento e fastidio.

Nel secondo grado le emorroidi sporgono durante lo sforzo della defecazione e rientrano spontaneamente subito dopo, senza interventi.

3° grado

In questa fase le vene fuoriescono dall’ano ma invece di rientrarvi al termine della defecazione rimangono fuori, provocando modesto dolore e molto disagio e costringendo la persona a “spingerle” all’interno dell’ano con le dita.

Nel terzo grado il prolasso emorroidario deve essere ridotto (cioè fatto rientrare) manualmente dalla persona.

4° grado

La quarta fase è la più seria, ed è quella che, se viene ulteriormente trascurata, può portare a complicazioni. A questo punto la parete muscolare è così rilasciata che le vene fuoriescono dall’ano, e anche se la persona le spinge all’interno, queste escono di nuovo.

Nel quarto grado il prolasso è irriducibile.

Le complicazioni delle emorroidi

Le emorroidi normalmente tendono a evolvere, anche se, intervenendo sui fattori di rischio, si può cercare di contenerle.
Le complicazioni più importanti, se non vengono curate, sono:

  • il prolasso mucoso, cioè la fuoriuscita delle emorroidi dall’ano.
  • la tromboflebite emorroidaria, che provoca un dolore molto acuto, con il rischio di un possibile strozzamento delle emorroidi.
  • un sanguinamento abbondante dall’ano, tale da provocare stati di anemia cronica, pressione bassa e vertigini.

La trombosi emorroidaria

Ho già accennato questo problema più sopra ma vediamo meglio come si manifesta questa complicanza: i cuscinetti emorroidari, cioè i piccoli lembi di tessuto pieni di capillari e ormai prolassati all’esterno del canale anale, restano “strozzati” dalle contrazioni dello sfintere. In questo modo, il sangue non circola più e nel cuscinetto si forma un coagulo.

Nei primi giorni il trombo provoca un dolore acuto: si presenta come un cuscinetto bluastro e gonfio all’esterno dell’orifizio anale. Il dolore può diventare lancinante quando si aggiunge una flebite, cioè una infiammazione della parete del vaso sanguigno.

 

Le cause delle emorroidi

Gambe di una donna seduta sul water che soffre di stitichezza

Ecco tutte le cause di questo fastidioso e imbarazzante disturbo. Conoscerle è importantissimo per intervenire bene.

I disturbi intestinali: stitichezza e diarrea

Le regolarità dell’intestino ha una fondamentale importanza: la stitichezza e la diarrea infatti predispongono fortemente alla comparsa delle emorroidi, perché irritano la zona anale e peggiorano la situazione. Ad esempio, la stipsi cronica provoca nel tempo un aumento della tensione dei muscoli addominali e, quindi, anche della pressione interna delle vene dell’intestino retto. In particolar modo se viene effettuata una prolungata pressione al momento dell’evacuazione o si rimane seduti a lungo sulla tazza del water nel tentativo di evacuare.

Non solo lo sforzo dell’evacuazione dovuta alla stitichezza ma anche l’irritazione della mucosa anale, dovuta a frequenti scariche di diarrea, può risultare dannosa.

Il primo intervento che io consiglio in caso di problemi emorroidari è proprio la regolarizzazione l’intestino. Molti mi chiedono come fare e la mia risposta è che l’intervento davvero risolutivo, quello che va alla radice del problema, è la disintossicazione intestinale. Qui trovi le informazioni.

L’alimentazione sbagliata

Anche una dieta ricca di alimenti piccanti e di grassi (come pepe nero, cioccolato, alcol e fritti) e povera di cibi freschi come la frutta e la verdura può favorire il disturbo, perché si tratta di un’alimentazione irritante e che favorisce la stitichezza.

La familiarità

Una causa della patologia emorroidaria è la predisposizione familiare: se una persona ha i genitori o i nonni che hanno sofferto di emorroidi è facile che ne sia interessata a sua volta. Però, come naturopata, evidenzio che ciò accade solo se si mantengono abitudini alimentari e di stile di vita simili. Invece, se si seguono i corretti consigli alimentari e di stile di vita e, soprattutto se si disintossica l’organismo, il problema non si manifesta.
In caso di problemi intestinali è fondamentale, come già spiegato sopra, anche seguire la disintossicazione intestinale.

La sedentarietà

Le emorroidi colpiscono più facilmente le persone che fanno una vita particolarmente sedentaria, che trascorrono molte ore in macchina o che stanno a lungo in piedi. Come ad esempio i commessi viaggiatori, chi lavora in un negozio, gli impiegati o chi passa tante ore al computer.

I farmaci

L’assunzione di ormoni (per esempio la pillola anticoncezionale), possono influire su emorroidi già esistenti, accentuandone i sintomi.

Lo sport

Le emorroidi possono essere scatenate anche da attività fisiche che richiedono un certo sforzo. Per esempio l’equitazione, il motociclismo, il sollevamento pesi o il ciclismo, per effetto della forza di gravità o dello sforzo richiesto, possono favorirne la comparsa.

La gravidanza

Donna in gravidanza con mani sulla pancia soffre di stitichezza e emorroidi

È un problema molto frequente nelle donne incinte, che si accentua al momento del parto. Si manifestano di più nelle donne che hanno già avuto altri figli (e in quelle che già soffrivano del disturbo prima di rimanere incinte) perché, sotto l’azione degli ormoni della gravidanza, soprattutto il progesterone, le pareti venose:

  • si rilassano
  • sono meno toniche
  • si “sfiancano” più facilmente.

Dal sesto – settimo mese, la causa del disturbo diventa meccanica, per l’aumentato peso dell’utero che, comprimendo le vene del bacino, ostacola il ritorno sanguigno anche dalle vene del retto. Si forma così un ristagno di sangue che preme sulle pareti venose, dilatandole ulteriormente. La frequente comparsa di stitichezza e il maggiore afflusso di sangue ai genitali peggiorano la situazione.

La diagnosi: come si scoprono le emorroidi

Ecco le procedure diagnostiche di base in caso di disturbi emorroidari.

L’ispezione

La separazione dei margini anali permette di riconoscere molti disturbi, non solo della malattia emorroidaria: lesioni dermatologiche, ragadi, ulcere e tumefazioni. Va effettuata sia a riposo sia sotto sforzo durante l’atto della “spinta”.

Il prolasso emorroidario può essere visibile sul bordo del margine anale, durante lo sforzo, oppure essere del tutto esterno. Il prolasso, inoltre, può essere asimmetrico e rendere visibile soltanto un piccolo bubbone (detto “gavocciolo emorroidario”).

L’esplorazione digitale

La si usa per stabilire la qualità della motilità dello sfintere anale a riposo e durante la contrazione. L’esplorazione digitale ano – rettale non permette di diagnosticare con sicurezza la malattia, dal momento che le emorroidi, quando vengono palpate, tendono ad appiattirsi e più spesso non sono avvertibili.

L’anoscopia

Si tratta di un esame che si effettua con un proctoscopio, uno strumento che, dopo essere stato lubrificato, viene inserito molto dolcemente nel canale anale seguendone l’inclinazione. Lo strumento permette di visionare le parti interne della zona.

La naturopatia: rimedi e cure naturali per le emorroidi

Questo fastidioso disturbo, causato prima di tutto da un malfunzionamento intestinale, può essere alleviato con i rimedi naturali.

Le cure naturopatiche della malattia emorroidaria hanno 3 obiettivi.

1 – L’azione disintossicante

Depurare l’organismo in profondità: in Naturopatia è sempre un primo passo fondamentale. Quando l’organismo è carico di sostanze tossiche e di sostanze di rifiuto, la guarigione è sempre difficile. Agendo invece sulla depurazione, ogni intervento viene incredibilmente facilitato. In caso di emorroidi la disintossicazione intestinale è il miglior modo per combattere questo disturbo una volta per tutte, affrontando il problema alla radice. Spesso, in caso di stitichezza si cerca di affrontare il problema con i lassativi farmacologici ma la verità è che questa soluzione peggiora il disturbo nel lungo termine. Anche i lassativi naturali sono pieni di controindicazioni e, se utilizzati a lungo, sono irritanti e peggiorano la stitichezza, costringendo a evacuazioni difficili che causano danni alle emorroidi. Anche in caso di diarrea ricorrente, se l’intestino non viene purificato, il problema determina peggioramenti alle emorroidi.

La soluzione che va alla radice del problema è invece proprio la depurazione, che alleggerisce il corpo dalle tossine e risolve anche i problemi emorroidari. Se vuoi maggiori informazioni sulla disintossicazione intestinale leggi qui.

2 – L’azione lenitiva

I disturbi emorroidari beneficiano notevolmente anche di un’azione lenitiva attraverso un’alimentazione che non sia ricca di cibi aggressivi e irritanti che peggiorano il problema. Spesso si utilizzano delle creme a questo scopo ma il beneficio è molto limitato. Se non si depura l’intestino in profondità continueranno a fuoriuscire scorie che irritano la regione anale e peggiorano le emorroidi congestionate, causando prurito e perdita di muco. Vedi maggiori informazioni qui.

3 – L’azione ricostituente

Un altro aspetto importante di cui si occupa la naturopatia è quello di ridurre al minimo la possibilità della formazione di trombi, migliorando anche la permeabilità dei vasi. Inoltre favorisce il processo di cicatrizzazione.


Informazioni importanti sul benessere intestinale

Cosa mangiare e cosa non mangiare: la dieta in caso di emorroidi

Alimenti ricchi di fibre, benefici e pericoli in caso di emorroidi

Una corretta alimentazione è di grande aiuto per limitare i disturbi causati dalle emorroidi: la dieta ha infatti un ruolo fondamentale per evitare questo imbarazzante disturbo.

La presenza di fibre

La dieta da privilegiare deve essere ricca di fibre. Sono da preferire cibi quali verdura e frutta crude e fresche, cereali integrali e legumi.

Quando si introducono nell’organismo le fibre (con la frutta e la verdura, per esempio), l’intestino è stimolato a produrre feci in continuazione e a essere ben allenato nella sua funzione; quando, invece, se ne assumono poche, lo sforzo che i muscoli addominali devono sostenere per espellere le feci è maggiore. In tal modo, si determina un aumento della pressione anche a livello delle vene del retto (cioè le vene emorroidarie): se questa situazione si protrae nel tempo, si formano le emorroidi.

In sintesi, i meccanismi in gioco sono:

  • un aumento della pressione del retto, con affiancamento della parete venosa;
  • un difficoltoso ritorno del sangue venoso, con un ristagno all’interno di questi pacchettini di nuova formazione.

Attenzione: i pericoli

E’ importante però sottolineare che l’uso massiccio di fibre ha anche delle controindicazioni e va fatto con cautela: può infatti irritare l’intestino causando colite o meteorismo. Se questi disturbi sono addirittura già presenti le fibre vanno consumate davvero con cautela perché, se da una parte possono migliorare i problemi emorroidari, dall’altra peggiorano questi disturbi. Quello che io consiglio vivamente è prima di depurare l’intestino in profondità con la disintossicazione intestinale e di imparare a usare correttamente le fibre. Con la disintossicazione intestinale impari a farlo in modo corretto.

Cibi che rafforzano il microcircolo

In primavera possono essere consumati cibi freschi come mirtilli, ciliegie e more, ricchi di proantocianidina e antocianidina, sostanze che rinforzano la parete delle vene. Nelle altre stagioni sono indicate le marmellate degli stessi frutti.
Va però fatta attenzione al fatto che questi alimenti hanno un’azione astringente e come marmellata non sono indicate in caso di diarrea. Prima di utilizzarli largamente è sempre meglio aver effettuato la purificazione intestinale.

Cibi ricchi di ferro

Le emorroidi, come abbiamo visto, possono causare sanguinamento. Anche se piccolo, se viene protratto nel tempo, può determinare perdita di ferro, un importante costituente del sangue. Per questo è fondamentale avere sempre livelli adeguati di ferro nel sangue.
Tra gli alimenti ricchi in ferro bisogna soprattutto prendere in considerazione le verdure a foglia verde, meglio se condite con succo di limone che ne migliora l’assimilazione. Per quanto riguarda gli integratori di ferro va invece evidenziato che causano spesso stitichezza e possono peggiorare il problema emorroidario.

Oli e condimenti

E’ utile ad ogni pasto usare olio extravergine di oliva in modo da lubrificare le feci che passeranno. Ancora meglio è usare i rimedi della disintossicazione intestinale che rendono le feci morbide hanno un effetto curativo sulla regione anale.

Cibi da evitare

In caso di emorroidi doloranti questi cibi vanno evitati fino alla guarigione:

  • The
  • Caffè
  • Cibi fritti
  • Cibi troppo grassi
  • Cibi piccanti
  • Cibi troppo salati
  • Spezie, peperoncino e pepe
  • Formaggi stagionati
  • Insaccati
  • Crostacei
  • Cacao
  • Alcolici e superalcolici
  • Nota: anche il fumo è controindicato.

Ricordati il consiglio principale: mantieni il tuo intestino disintossicato!

In questo articolo ti ho quindi spiegato come si formano le emorroidi, quali sono le cause e come puoi intervenire con una dieta sana, mitigando questo sgradevole disagio. Sottolineo però ancora una volta che nella mia pratica di naturopata riscontro di continuo che l’azione più efficace in assoluto, quella che evita di doversi sottoporre a diete restrittive e che garantisce il miglior risultato, è la disintossicare intestinale (vedi il video qui sotto): solo in questo modo si possono eliminare le scorie e le tossine in profondità, per ottenere un risultato duraturo.


Informazioni importanti sul benessere intestinale

Migliorare l’alimentazione certamente aiuta molto ma se il substrato intestinale rimane sovraccarico di scorie e di tossine, il risultato non sarà mai davvero completo.
Con la Disintossicazione Intestinale secondo il metodo che io insegno, si ottiene invece una soluzione definitiva perché si interviene in modo profondo e completo. Inoltre si risolvono anche la stitichezza, la colite, la sindrome del colon irritabile, la diarrea e le intolleranze alimentari.

Per te che hai letto l’articolo

Spero che l’articolo che ho scritto ti abbia dato delle informazioni utili. Se hai domande falle qui sotto. Ti risponderò volentieri.

Mi farebbe molto piacere ricevere un tuo commento. Mi aiuta nel proseguire il mio lavoro di diffusione di nuovi modi per stare bene e vivere serenamente.

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Simona Oberhammer autrice Ginnastica Intima metodo Gymintima

Simona Oberhammer

Simona Oberhammer, la naturopata più famosa d’Italia, ha condotto i suoi studi e le sue ricerche internazionalmente e soprattutto negli Stati Uniti, in Germania e in Inghilterra, paesi dove la naturopatia è una scienza riconosciuta. Si è specializzata in nutrizione, bioterapie e idrocolonterapia negli USA. Dal suo percorso internazionale è nato il Sistema Naturopatia Oberhammer e i relativi metodi: Biotipi Oberhammer®, Disintossicazione Intestinale metodo Oberhammer®, Ginnastica Intima metodo Gymintima®. Oltre alla naturopatia, Simona Oberhammer si dedica alle donne con il programma della Via Femminile per la realizzazione professionale e personale. È autrice di diversi libri editi da MONDADORI sul benessere diventati bestseller e tradotti in varie lingue ed è nota sul web grazie alle migliaia di persone che la seguono nei suoi video su YouTube, sui social network e sui suoi siti, dove le scrivono centinaia di commenti ogni giorno. Grazie al Biotipi Club mantiene una relazione online con gli appassionati del suo metodo.