Stai per scoprire una verità che pochi conoscono ma che è fondamentale per la tua salute:
Tutte le malattie cominciano nell’intestino, soprattutto nel colon. Se questo organo è troppo carico di scorie – purtroppo nella maggior parte delle persone lo è anche se non lo sanno – è davvero difficile guarire non solo i disturbi intestinali ma anche tante altre patologie
Un intestino carico di scorie è infatti una causa importante di problematiche quali stitichezza, meteorismo, colite, emorroidi ma anche di malattie come candidosi, cistite, prostatite, alitosi, sinusite, problemi ginecologici e respiratori, debolezza del sistema immunitario, influenza, disturbi della pelle e anche invecchiamento.
C’è però una soluzione: la disintossicazione intestinale, una vera e propria scorciatoia verso la risoluzione dei tuoi disturbi.
Disturbi che non se ne vanno: ecco spiegato il motivo
Sono molte le persone che ogni giorno devono affrontare le malattie che hai letto poco sopra senza riuscire a trovare una soluzione.
Oppure i disturbi scompaiono per un po’, portando con sé l’illusione di avere risolto, per poi ritornare accompagnati da una grande delusione. E ogni volta risuona dentro l’ennesimo: «Non ce l’ho fatta». Una sconfitta sia fisica sia psicologica.
È successo anche a te? Forse sì.
La realtà è che in tanti combattono quotidianamente con patologie che sembrano non voler scomparire mai. Ma non è certo colpa tua: probabilmente nessuno prima di oggi ti ha detto che un intestino carico di scorie è la principale fonte di malattia, e che basterebbe conoscere le tecniche di depurazione giuste per affrontare i disturbi in modo molto più facile e ricevere in premio la salute.
Cosa ti aspetta se ignori questo particolare
Chi tenta di guarire senza prima aver depurato l’intestino si scontra contro un muro di gomma. Lo aspettano tanta fatica e sforzi inutili perché prima o poi verrà rimbalzato indietro, al punto di partenza. Devi sapere infatti che quando il colon è carico di scorie la via della guarigione è come un ripidissimo e interminabile sentiero in salita: arranchi ansimando durante il tragitto, con una zavorra sulle spalle, senza mai riuscire nemmeno a scorgere la vetta.
Questo significa ammalarsi e non sapere cosa fare, significa cercare il rimedio miracoloso senza trovarlo, significa dover assumere farmaci quando potrebbero essere evitati, significa dover tollerare il proprio disturbo e sopportarlo, significa vivere male le proprie giornate a causa del fastidio, significa sentirsi scoraggiati e avviliti perché nonostante diete, rimedi e quant’altro le cose non cambiano di molto. Anzi, talvolta peggiorano.
Quello che nessuno ti dice: la guarigione può essere facile e veloce
Io non penso che tu ti meriti tutto questo. Fai già tanti sforzi, ti impegni nel tuo lavoro, con la tua famiglia, con chi ti è vicino. Sono sicura che meriti di stare bene e di goderti la vita, e questo articolo ha lo scopo di spiegarti come cambiare strada e intraprendere il sentiero giusto, quello dove potrai salire leggero verso la vetta per poi scendere veloce verso il benessere.
Come ti ho già accennato sono specializzata in naturopatia, una disciplina che cura esclusivamente attraverso interventi naturali, e ho ideato diversi metodi per il benessere, ma ascolta bene quello che ora ti dico: la disintossicazione intestinale è il mio programma più importante, quello da cui partire. Quello da fare per primo.
Potrai cominciare da subito a depurare il tuo intestino e, fai bene attenzione, non sarai costretto ad alcuna rinuncia. Perché un punto cardine dei miei metodi di benessere è che si possono ottenere risultati senza costringersi a diete e programmi difficili da seguire. Non ascoltare chi ti vuole convincere che per stare bene devi faticare tanto. Credimi, tornare in salute con soluzioni facili e veloci è possibile!
Adesso è arrivato il momento di fare un primo breve test.
Il test preliminare per la disintossicazione intestinale
Fai bene attenzione: questo test non definisce precisamente la tua situazione intestinale (ti darò più avanti indicazioni per definirla meglio) ma è una valutazione preliminare utile per cominciare.
Ti chiedo di scorrere la lista qui sotto. Segna le caselle se la risposta che daresti è «sì».
Queste sono le prime domande che evidenziano i picchi di intossicazione intestinale, ovvero di un colon che ha bisogno di essere ripulito. Se hai risposto «sì» anche a solo uno dei punti sopra, hai urgente bisogno del programma di depurazione intestinale. Se non agisci subito, la tua situazione di salute generale nel tempo potrebbe risentirne pesantemente.
Magari non peggiorerà oggi e forse nemmeno domani, ma stai pur certo che, se continui la salita con questa enorme zavorra sulle spalle, prima o poi il tuo corpo cederà al peso schiacciandoti a terra. E a quel punto sarà terribilmente più complicato rialzarsi e riprendere il cammino.
Gli incredibili benefici della disintossicazione intestinale
Quando l’intestino si libera dalle scorie che lo appesantiscono, i benefici sono incredibili. Ti spiegherò con cura in questo articolo, anche dal punto di vista scientifico, perché è così importante disintossicarlo per avere risultati immediati. Intanto, ti anticipo brevemente cosa puoi ottenere.
Tutto quello che può fare per te la disintossicazione intestinale
- Contrastare i disturbi intestinali quali stitichezza, meteorismo, colite, colon irritabile, emorroidi, diarrea, disbiosi, candidosi intestinale
- Contrastare i disturbi digestivi quali gastrite, reflusso gastroesofageo, dispepsia (digestione difficile)
- Rendere il sistema immunitario più forte e reattivo
- Contrastare i disturbi quali intolleranze alimentari, assimilazione carente, fame eccessiva
- Contrastare i disturbi dell’apparato respiratorio quali mal di gola, sinusite, raffreddore, bronchite, tosse, asma
- Aiutarti a prevenire l’influenza o a guarirne prima
- Contrastare i disturbi femminili quali candidosi vaginale, perdite e infiammazioni vaginali, dolori premestruali e mestruali, disturbi della menopausa
- Contrastare i disturbi maschili quali prostatite e ipertrofia prostatica
- Contrastare i disturbi dei reni e delle vie urinarie quali infezioni urinarie, cistite, urine maleodoranti
- Contrastare i disturbi della pelle quali eczema, dermatite, psoriasi, pelle impura, acne
- Contrastare i disturbi di ossa, articolazioni e muscoli quali artrite, artrosi, reumatismi, dolori articolari, fibromialgia, sciatica, gotta, osteoporosi
- Contribuire al raggiungimento del peso forma (in individui sia sovrappeso sia sottopeso) e combattere la cellulite
- Supportare la funzionalità del fegato, della cistifellea e delle vie biliari
- Contrastare i disturbi di cuore, sangue e circolazione quali ipertensione, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, ritenzione idrica, gambe gonfie, insufficienza venosa, varici, capillari fragili
- Contrastare i disturbi del sistema nervoso quali irritabilità, nervosismo, stress, insonnia
- Contrastare la stanchezza regalando nuova energia e vitalità
- Contrastare i cattivi odori corporei e l’alitosi
- Contrastare l’infiammazione, di qualsiasi tipo
- Contrastare il linfatismo e la febbre
- Contrastare mal di testa, cefalea, emicrania
- Contrastare dolori di vario genere e gli spasmi muscolari, agendo come antidolorifico
- Rendere l’organismo più giovane, contrastando l’invecchiamento del corpo e migliorando la pelle stanca e segnata
- Proteggere dall’inquinamento il tuo organismo, favorendo lo smaltimento di sostanze tossiche presenti nell’ambiente e negli alimenti, nei farmaci e anche nei chemioterapici
- Contribuire a prevenire i tumori
- Proteggere dalle malattie in generale
- Depurare con la migliore tecnica possibile non solo l’intestino, ma l’intero organismo
La tossiemia: una zavorra di scorie che rende difficile la guarigione
Con il termine «tossiemia» in naturopatia si intende un carico eccessivo di scorie nel nostro organismo; queste scorie non dovrebbero stazionare nel corpo, ma essere eliminate il prima possibile. Le tossine rappresentano la zavorra che ti porti inutilmente sulle spalle mentre percorri la salita, quella che ti fa arrancare lentamente, senza mai riuscire a scorgere la vetta.
Il termine «tossine» in naturopatia e in medicina
Fai bene attenzione, in naturopatia il termine «tossine» è usato in modo diverso rispetto alla medicina farmacologica. In medicina questo termine indica sostanze organiche di varia natura, velenose, in naturopatia invece sostanze di generi diversi, non per forza velenose, che si accumulano nel corpo e lo affaticano con scorie che peggiorano la sua salute.
Perciò, se senti dire che le tossine e la disintossicazione esistono solo nell’ambito dei veleni o delle sostanze stupefacenti, sicuramente chi sta parlando non conosce la naturopatia e i suoi principi, che in certi casi differiscono da quelli della medicina classica. Quando avrai finito di leggere questo articolo potrai essere tu a spiegare cosa significa «tossiemia» a chi non lo sa.
Ogni giorno l’organismo ne è invaso
Adesso avresti tutto il diritto di farmi questa domanda: «Ma Simona, quali scorie si accumulano nel mio organismo?». Prosegui nella lettura e avrai la risposta.
Le tossine, secondo la naturopatia, si dividono in due tipi: tossine esogene e tossine endogene. Sono due termini tecnici, però facili da comprendere.
Le scorie che vengono da dentro: le tossine endogene
Mentre stai leggendo questo articolo molto probabilmente sei seduto da qualche parte, ma il tuo organismo non è a riposo: sta eliminando miliardi di cellule e ne sta formando di nuove. Ogni giorno infatti rigeneriamo ed eliminiamo da 300 a 800 miliardi di cellule perché periodicamente i tessuti del corpo vengono del tutto rinnovati.
Questo incessante turnover cellulare è benefico, tuttavia è anche fonte di rifiuti; le cellule morte spesso sono sostanze proteiche che se non vengono eliminate creano putrefazione, e per questo motivo vanno smaltite il prima possibile. Il nostro organismo però non ha solo questo da fare, c’è ben altro: ogni volta che camminiamo, respiriamo, mangiamo, digeriamo o semplicemente ci rilassiamo sul divano davanti alla televisione produciamo delle scorie, dette «residui metabolici».
Quindi le tossine endogene vengono prodotte di continuo e si trovano pure in un organismo in piena salute, dato che provengono dal naturale atto di vivere.
Le scorie che vengono da fuori: le tossine esogene
Oltre alle tossine endogene, vanno considerate anche le scorie che noi stessi introduciamo nell’organismo, per esempio seguendo un’alimentazione non troppo sana: quando beviamo alcolici, mangiamo le patatine fritte o un dolce al cioccolato.
Infine ci sono gli inquinanti: pesticidi usati nell’agricoltura, conservanti e additivi che nostro malgrado ingeriamo, metalli pesanti dello smog che inaliamo semplicemente camminando per strada.
Quando le tossine possono diventare pericolose: la bilancia della salute e della malattia
Come ti ho appena spiegato, le tossine sono tante e di tipi diversi, le produciamo naturalmente all’interno del nostro corpo e le introduciamo anche dall’esterno. Ma adesso è necessario che tu conosca una verità importante: non è sempre detto che le tossine causino patologie, solo in certe condizioni influiscono sulla salute. Ora ti dico quali, e per fartelo comprendere ti parlerò della bilancia della salute e della malattia.
La bilancia della salute: quando c’è equilibrio
Se il tuo organismo funziona bene, se il tuo stile di vita è buono, se la tua alimentazione è curata, se non soffri di particolari patologie, se non sei stressato, se non vieni troppo a contatto con agenti inquinanti, tutto probabilmente procede al meglio: nel tuo corpo vengono prodotte tante tossine e altrettante ne vengono eliminate, con un bilancio in pari. In questo caso ti trovi nella bilancia della salute.

La bilancia della malattia: quando le tossine sono un pericolo per la tua salute
Se non sussistono le condizioni sopra elencate, però, la situazione cambia. Per esempio, se per motivi di lavoro sei costretto a pasti poco sani fuori casa, se fai poco movimento, se le tue giornate sono stressanti, se non riposi bene, se fumi o bevi alcol, se vivi in una città inquinata, le tossine possono diventare eccessive e l’organismo, anche con tutta la buona volontà, non riesce a eliminarle.
Immagino che ti sarà capitato di ritrovarti in almeno una delle condizioni che ti ho descritto sopra. È normale, il nostro stile di vita causa spesso un surplus di scorie nel corpo. Anche a me succede, perché per lavoro spesso sono in viaggio, prendo aerei dove a bordo non ho grandi possibilità di scegliere il cibo, corro da un appuntamento all’altro, oppure capita che mi ritrovi a scrivere fino a notte fonda i miei libri. Io amo essere impegnata e amo anche potermi concedere una cena al ristorante con gli amici senza dover essere costretta a troppe rinunce. Però so che questo comporta una produzione maggiore di tossine da parte del mio organismo.
Altre condizioni in cui produciamo tossine in eccesso
La produzione di tossine aumenta anche quando siamo più nervosi e stressati. Hai mai notato che quando sei rilassato il tuo sudore ha un certo odore e quando sei stressato l’odore cambia, diventa più acre o acido? Succede perché lo stato di tensione causa scorie che si accumulano.
Anche quando dormiamo poco l’organismo non ha tempo di rigenerarsi e di eliminare le scorie prodotte durante la giornata.
Un’altra condizione che provoca un accumulo di tossine è la malattia, e in particolare i disturbi intestinali: in questo caso l’organismo può venire letteralmente sommerso dalle scorie in eccesso, e finisce per ingolfarsi come una vecchia macchina.
Nei casi che ti ho ora riportato ci troviamo nella bilancia della malattia, ovvero nel pericolo di perdere la salute.

Quali sono i sintomi della tossiemia?
Ora forse potresti avere in mente una domanda: «Come posso riconoscere il momento in cui nel mio organismo le tossine sono troppe? Quali sono i sintomi?».
Anche se la maggior parte delle persone soffre di tossiemia a sua insaputa, la realtà è che le scorie non si accumulano mai senza dare dei segni, solo che nessuno ti dice come riconoscerli. Se vuoi sapere quali sono, innanzitutto ripensa al test per la disintossicazione intestinale che ti ho chiesto di fare all’inizio. Hai risposto sì anche a solo una domanda? Ecco, quello è un sintomo di un eccesso di tossine e significa che hai bisogno di depurazione.
Un altro evidente segnale è dato dalla patologia: che tu soffra di stitichezza, colite, meteorismo, emorroidi, gastrite, reflusso gastroesofageo, influenze frequenti, disturbi respiratori oppure di infiammazioni ginecologiche, di dolori articolari, di problemi alla pelle o anche di semplici brufoli, di sonno di cattiva qualità, di mancanza di energia, di gambe gonfie, di disturbi alla prostata o di cellulite – tanto per fare alcuni esempi –, significa che il tuo organismo ha bisogno di depurarsi.
Qualsiasi malattia beneficia della disintossicazione intestinale
Qualsiasi malattia ne beneficia. In parole povere, anziché affrontare quella salita leggero e scattante come un atleta professionista, arranchi portandoti sulle spalle la tua zavorra, un enorme carico di scorie che rende tutto difficile.
In caso di tossiemia, infatti, le tossine circolano nel sistema sanguigno e linfatico per arrivare agli organi, ai tessuti e alle cellule. Quando le nostre cellule – e noi siamo composti da miliardi di cellule – non vivono in un ambiente purificato ma sono costrette a stare immerse tra le tossine, non riescono più a funzionare bene e inevitabilmente si ammalano.
E ora avrai di sicuro un’altra domanda: «Come faccio a eliminare la tossiemia dal mio corpo il prima possibile, affinché smetta di danneggiarmi? Voglio correre anche io leggero e libero dalla zavorra!».
Te lo spiego subito, e per farlo ti devo parlare delle 5 porte. Fai attenzione, è uno dei concetti più importanti da conoscere prima di affrontare la depurazione.
Le 5 porte: quando sono chiuse la tossiemia vince contro di te
Fegato, reni, polmoni, pelle e intestino: sono detti «organi emuntori», cioè organi di eliminazione, e per il nostro corpo sono come 5 porte da cui far fuoriuscire le scorie; queste porte devono essere ben aperte e funzionanti in modo che l’organismo rimanga pulito.
Immagina il tuo corpo come un’enorme sala convegni con 5 porte di uscita. Se una o più fosse bloccata, tutti i partecipanti si dirigerebbero verso le porte rimaste aperte, causando un grande e pericoloso ingorgo. Questa situazione nel nostro organismo si evidenzia, per esempio, con la pelle che si riempie di brufoli, o con l’urina più torbida, con un affaticamento epatico, con un colon che funziona male o con l’alito pesante. Se le 5 porte non funzionano bene, molte scorie rimangono all’interno e di conseguenze si formano ingorghi che ci fanno ammalare.
In questo articolo vediamo nello specifico la porta più importante: l’intestino.

L’intestino: la via di eliminazione più importante
Ricordi che ti ho chiesto di immaginare il corpo come una grande sala convegni? Ecco, come puoi notare dall’immagine qui sopra, l’intestino è il portone principale, quello centrale, più grande e maestoso: è infatti dall’intestino che fuoriescono grandi quantitativi di scorie.
Per spiegarti meglio l’importanza dell’intestino mi allargo un po’ e ti parlo dell’apparato gastrointestinale.
Metri e metri in cui le scorie possono intrappolarsi: l’apparato gastrointestinale
Quando durante i miei corsi in aula chiedo: «Sapete quanto è lungo l’apparato digerente (o apparato gastrointestinale)?» le persone mi guardano e scuotono la testa. Probabilmente anche per te è così, ma non ti preoccupare, è nella norma, non sono dati che di solito ci vengono insegnati a scuola.
E ora la mia risposta sulle dimensioni del nostro apparato digerente: la superficie è enorme.
L’apparato gastrointestinale è lungo ben 10-12 metri, cioè 6-7 volte la lunghezza totale del corpo, e ricopre una superficie estremamente vasta, specialmente se paragonata ad altre che caratterizzano il nostro corpo.
Guarda l’immagine successiva: ti fa capire la lunghezza dell’apparato gastrointestinale.

Possono succedere davvero tante cose in uno spazio così grande!
Autostrada di comunicazione tra il mondo esterno e interno, quello gastrointestinale è uno degli apparati fondamentali del corpo perché riceve, elabora e assimila il cibo tre o più volte al giorno. Anche per via della sua vasta dimensione, quotidianamente è soggetto ad attacchi da parte di scorie e tossine che spesso anziché andarsene si annidano, sedimentano e prolificano in questa immensa superficie, causando malattie di ogni genere.
Dall’intestino fuoriescono grandi quantitativi di scorie: vengono eliminati dal corpo i residui non utili dell’alimentazione, le tossine derivate dal sangue, dal fegato e dal sistema linfatico. Quando il colon funziona male si instaura la pericolosa tossiemia intestinale, di cui ti parlerò in maniera approfondita più avanti. Se la via principale di eliminazione è ostruita si costringono le pericolose tossine a permanere all’interno dell’organismo e di conseguenza sì dà il via libera a tantissime malattie.
In quanto naturopata uso tecniche di depurazione per tutti gli organi emuntori, ma in realtà, in caso di qualsiasi disturbo, disintossicando l’intestino si ottiene il 60-70% dei risultati, perché è l’organo maggiormente coinvolto nella eliminazione di grandi masse di scorie.
Rimettere in sesto questo organo ci offre da subito, in tempi brevissimi, evidenti risultati: quando lo si depura, anche gli altri canali di eliminazione ne beneficiano immediatamente, per esempio la pelle riduce le impurità, le urine diventano più chiare, l’alito più fresco, la digestione migliora.
Ecco perché ripeto sempre, fino allo sfinimento, «intestino pulito prima di tutto». Ed è ciò che ogni bravo professionista dovrebbe fare di fronte a qualsiasi disturbo: come primo passo aiutare il corpo a ripulirsi cominciando dal portone principale, per far uscire masse di scorie accatastate, ridurre il carico di lavoro delle porte più piccole e cominciare a stare meglio il prima possibile.
Il più grande errore che forse stai commettendo
Molte persone pensano che il loro intestino sia regolare, per esempio che con un’evacuazione al giorno funzioni bene. La realtà, però, è che un’evacuazione quotidiana nella maggior parte delle persone è raramente sufficiente a eliminare tutte le scorie che si accumulano nel colon, soprattutto se non è sana: per esempio poco abbondante, difficile nella sua eliminazione, maleodorante, malformata e così via.
Sono tutti aspetti che generalmente non vengono osservati, anzi sono del tutto trascurati.
C’è tuttavia una pericolosa conseguenza: se le evacuazioni non sono sane, nel colon si accumula un’infinità di scorie – ti spiegherò più avanti che si tratta sia di macroscorie sia di microscorie – che nel tempo si disidratano e ricoprono le pareti intestinali come un intonaco.
Devi sapere che nel nostro colon si può accumulare un grosso quantitativo di detriti, addirittura fino a 2 chili, anche nella persona magra e non solo in chi soffre di stitichezza. Chi soffre di colite, diarrea, meteorismo o emorroidi è altrettanto soggetto alla tossiemia intestinale e a tutti i suoi pericoli.
La realtà è che quello che fuoriesce – o non fuoriesce – dal nostro corpo, sebbene pochi ne abbiano la consapevolezza, parla forte e chiaro del nostro stato di salute, della possibilità di ammalarci o della difficoltà a guarire dalle più disparate malattie.
Un grande tabù che potresti pagare amaramente
I miei nonni erano entrambi medici e, come per tutti i medici che operavano prima dell’avvento massivo dei farmaci, l’indagine sulla funzionalità intestinale era piuttosto nella norma.
Una delle prime domande che veniva fatta dal medico era: «L’intestino come va?». È la stessa domanda che ancora oggi pone un bravo naturopata.
Però sai cosa succede spesso?
Le persone forniscono risposte sulla frequenza, ma non sulla tipologia di feci che producono. Certe volte sono imbarazzate, altre proprio non lo sanno perché, anche nell’intimità del proprio bagno, raramente si soffermano per guardare cosa è appena stato eliminato prima di tirare lo sciacquone.
Ma è un grande sbaglio, perché quello che fuoriesce dall’organismo fornisce un chiaro segnale di ciò che sta succedendo all’interno del corpo, sul suo stato di salute o malattia.
Evitare questo semplice controllo solo perché crea un po’ di imbarazzo o di disgusto significa consentire che dentro di noi covino problemi che possono manifestarsi all’improvviso, anche con malattie gravi. Quando accade ci si chiede sbigottiti: «Ma perché è successo?». La verità è che i segnali spesso arrivano forti e chiari per lungo tempo, ma non vengono osservati e ascoltati.
Diverse ricerche evidenziano che troppo spesso persone affette da problemi che coinvolgono l’apparato intestinale non sono coscienti della gravità della situazione, e si recano dal medico solo quando diventa insostenibile, quando ormai il pesante carico di tossine li ha schiacciati a terra, senza possibilità di rialzarsi.
Andiamo quindi a scoprire cosa si accumula nell’intestino, per imparare a leggere i segnali della malattia e a intervenire il prima possibile.
Ecco cosa si accumula nell’intestino a tua insaputa
Le scorie che si formano nel colon le ho suddivise nel mio metodo in due tipologie.
Più precisamente in:
- macrotossine
- microtossine
Pensare di aver concluso la disintossicazione intestinale quando il colon è libero dalle feci è un errore; esiste infatti anche un altro tipo di scorie, altrettanto pericolose, le microtossine, che possono continuare a permanere persino quando le macrotossine sono state eliminate.
Vediamo più precisamente cosa può accumularsi nel colon e portare alla malattia.
Le macrotossine: i nemici più evidenti
Sono di vario tipo. Le vediamo una per una.
Macrotossine: Le feci accumulate
Le macrotossine sono formate prima di tutto da feci che non vengono eliminate per due motivi: primo perché l’evacuazione non è almeno giornaliera, secondo perché è insufficiente, cioè viene scaricata solo una parte, per esempio quando si evacua con sforzo o quando al termine non si ha la sensazione di addome svuotato.
In questo caso il colon, pasto dopo pasto, deve inevitabilmente far posto al nuovo materiale che sopraggiunge e ha un’unica soluzione possibile: disidratarlo e comprimerlo.
In pratica i liquidi vengono assorbiti e inviati in circolo nell’organismo, mentre il materiale solido diventa più secco e compatto, in modo da creare spazio per quello che arriverà.
Le feci che all’inizio sono più dure e secche si caricano poi di muco, prodotto in eccesso da un colon infiammato da tale situazione; con il passare del tempo, se non si interviene, diventano appiccicose e tendono a aderire alla mucosa intestinale formando una densa stratificazione di scorie. Il materiale fecale può venire compattato così tanto da diventare duro come un sasso e causare il pericoloso fecaloma, per eliminare il quale può essere addirittura necessario un intervento medico di frantumazione o peggio un intervento chirurgico.
Come avviene il processo di passaggio dei rifiuti dal colon all’organismo?
Quando le feci subiscono la disidratazione per far spazio ad altre che devono arrivare, i liquidi malsani entrano in circolo nell’organismo, passano dal sistema sanguigno e raggiungono gli organi, le cellule e anche il fegato, attraverso la circolazione enteropatica.
Macrotossine: il muco intestinale patologico
Tra le macrotossine c’è anche il muco intestinale, quello patologico.
Se una certa produzione di muco è normale, quando l’intestino è infiammato questa aumenta. Il muco diventa più denso, appiccicoso e filamentoso, e ha un colore che va dal biancastro al giallastro. Un po’ come succede quando abbiamo il raffreddore: in base al livello di infiammazione possiamo espellere muco da chiaro fino a giallo scuro, mentre se sentiamo il bisogno di soffiarci il naso quando stiamo bene produrremo un liquido leggero e incolore.
Macrotossine: i residui alimentari non digeriti
Succede spesso che le feci presentino i visibili segni di residui alimentari non digeriti che, generalmente a causa di una cattiva masticazione, per l’organismo è stato impossibile trasformare in nutrimento. Questi residui, durante il lungo viaggio attraverso il tubo digerente, possono subire fermentazione e putrefazione, aumentando la tossiemia intestinale.
Macrotossine: l’eccesso oleoso
Un altro tipo di macrotossine dipende dall’eccesso oleoso che rende le evacuazioni untuose, cariche di grassi mal elaborati. Questa situazione contribuisce a rendere il materiale fecale non eliminato ancora più soffocante per la mucosa intestinale.
Le microtossine: i nemici invisibili
All’interno dell’intestino, anche se le macroscorie quali feci, muco, residui alimentari non digeriti e grassi sono state eliminate, possono annidarsi delle microscorie non visibili a occhio nudo ma che, come le sorelle più grandi, possono provocare effetti devastanti.
Vediamole più precisamente.
Microtossine: I batteri nocivi
Esistono delle pericolose microtossine che possono annidarsi nel tuo intestino non solo in caso di stitichezza ma anche se l’evacuazione è frequente, o abbondante, o peggio ancora diarroica. Sono i batteri nocivi che si sviluppano quando il microbiota (detto imprecisamente “flora batterica”) non è sano.
Tra i batteri troviamo per esempio i coliformi fecali, appartenenti alla famiglia Enterobacteriaceae; vivono normalmente nel nostro intestino e ci aiutano a digerire, ma possono trasformarsi in pericolosi agenti patogeni se aumentano troppo. Nel sottogruppo dei coliformi fecali la specie più nota è l’Escherichia coli. Sicuramente ne avrai già sentito parlare, poiché si tratta di un batterio che vive in simbiosi con noi e ci aiuta a digerire, tuttavia può trasformarsi anche in un pericoloso patogeno occasionale, scatenando problemi intestinali, cistiti e altre infezioni.
Microtossine: I miceti (funghi) intestinali
Un altro esempio di microtossine è rappresentato da un’eccessiva presenza di miceti nell’intestino. Particolarmente frequente, la Candida albicans è un microscopico fungo che può colpire varie parti del corpo, tra cui l’intestino e spesso anche la vagina. Se la presenza di questo fungo in un certo quantitativo è normale, quando prolifera diventa fonte di tossiemia intestinale.
Tale problema viene affrontato con i farmaci, o modificando le abitudini alimentari, o utilizzando i rimedi naturali, ma spesso senza risultati definitivi; beneficia invece enormemente della pulizia intestinale. Il motivo è molto semplice: il nutrimento dei funghi sono le scorie, e se queste vengono espulse essi muoiono di fame.
Microtossine: I parassiti intestinali
Si dividono in protozoi e metazoi, cioè in organismi unicellulari e pluricellulari. La presenza di parassiti nell’intestino è molto più frequente di ciò che si pensa, in particolare se si mangia carne o pesce crudi. Le cure proposte sono svariate, sia farmacologiche sia naturali, ma il primo fondamentale passo è quello di ripulire il colon: rimuovendo infatti le sostanze tossiche questi ospiti indesiderati, come i funghi, non trovano più nutrimento per sopravvivere.
L’odore delle feci: microtossine che suggeriscono indizi per combattere la tossiemia
C’è un altro tipo di microtossine di cui ti voglio parlare; è legato all’odore delle feci, spesso causa di forte imbarazzo e da sempre un tabù. L’evacuazione maleodorante è talmente disprezzata che non se ne parla mai, se non in qualche battuta o barzelletta. Soprattutto, da professionista, mi preoccupa il fatto che il cattivo odore venga considerato «normale», anche se in realtà è un forte indizio di tossiemia intestinale.
Come naturopata ci tengo a precisare subito che un’evacuazione sana non deve essere maleodorante: l’odore dovrebbe essere del tutto assente o appena percettibile, e la stessa cosa vale per i gas intestinali. Quando ne parlo durante le mie conferenze dedicate alla disintossicazione intestinale, i partecipanti si meravigliano, come se fosse qualcosa di totalmente nuovo. Quindi non sentirti in colpa se non lo sapevi. Tutti danno per scontato che le feci e i gas intestinali siano contraddistinti dal cattivo odore perché nessuno spiega mai che invece si tratta di una situazione anomala, che va curata.
Se un colpo di sciacquone cancella il cattivo odore ed emettere i gas intestinali in solitudine allontana il senso di vergogna, lo stesso non accade nel corpo, dove è in atto invece un processo di putrefazione e fermentazione a opera di sostanze patogene dai nomi poco rassicuranti: cadaverina e putrescina. Ciò succede quando gli amminoacidi (i costituenti delle proteine) subiscono un processo dal nome complicato, la decarbossilazione, che dà origine alle cosiddette «ammine tossiche». Tra queste ci sono anche lo scatolo e l’indolo, i principali colpevoli del cattivo odore delle evacuazioni, quello che costringe a spruzzare deodoranti in bagno perché, se entra qualcuno subito dopo, ci si sente mortificati.
È un tipico fenomeno di putrefazione, lo stesso che notiamo quando un cibo emette un cattivo odore perché è andato a male. In questo caso però non accade all’esterno – e non possiamo semplicemente buttarlo in fretta nel bidone – ma all’interno del corpo, dove i cattivi odori continuano a inquinarlo, alimentando la tossiemia intestinale e di conseguenza la malattia.
Tra le principali sostanze coinvolte cito cadaverina, putrescina, indolo e scatolo.
L’invasione dei rifiuti intestinali
Siamo perlopiù convinti che ciò che mangiamo si trasformi in sostanze nutrienti che l’organismo assorbe e a cui poi segue una naturale eliminazione.
Spesso, però, non è così semplice.
Se non digeriamo bene, se il microbiota è dominato dai microrganismi nocivi, se ci sono scorie sedimentate all’interno dell’apparato gastrointestinale, le scorie si sedimentano e ricoprono il colon come l’intonaco sui muri.
Le macrotossine, le microtossine purtroppo non rimangono sigillate nell’intestino: arrivano all’intero organismo. È vero che la mucosa intestinale dovrebbe rappresentare uno sbarramento intelligente, il cui compito è quello di far passare i nutrienti e di bloccare le scorie, ma questo succede quando l’intestino è sano; se invece è carico di scorie, se la sua mucosa è irritata, sovraffaticata, pressata dall’eccesso di detriti, diventa porosa e incapace di creare uno sbarramento efficace. Quando la situazione si aggrava insorge una vera e propria patologia, definita scientificamente «intestino permeabile»: sostanze che non dovrebbero assolutamente passare dall’intestino all’organismo filtrano e invadono il corpo, provocando notevoli conseguenze negative.
Tossiemia intestinale: una «epidemia» inconsapevole
Molti ne soffrono senza saperlo, per questo la tossiemia intestinale è una «epidemia» inconsapevole. Quando le persone stanno male cercano soluzioni di ogni tipo senza considerare una verità molto semplice: prima di tutto bisogna ripulire e bonificare questo ambiente malsano che si trova nel nostro corpo, espellendo sostanze tanto insidiose. Ecco perché nel mio metodo naturopatico il primo intervento di fondamentale importanza è proprio quello della disintossicazione intestinale. I disturbi intestinali sono pericolosi, anche se forse non l’avresti mai detto. Sebbene patologie quali la stitichezza, il meteorismo o il colon irritabile siano relativamente considerate dall’ambiente medico, in realtà sono rischiose perché a catena determinano altre malattie.
Una condizione di benessere intestinale è ciò che manca a molti. Me ne accorgo ogni giorno che passo a contatto con chi si rivolge a me come naturopata. Disturbi quali stitichezza, colite, meteorismo, emorroidi, colon irritabile sono quelli di cui le persone maggiormente si lamentano; spesso mi dicono che hanno la pancia gonfia, che sentono l’intestino costantemente irritato, che la stitichezza le tormenta, che soffrono di intolleranze alimentari, parassiti o che l’evacuazione è difficile e incompleta. Alcune mi parlano di diarree ricorrenti, altre mi raccontano che qualsiasi cosa mangino dà loro fastidio. Come naturopata penso che la situazione possa diventare grave se non si interviene prontamente, perché quando la salute intestinale è compromessa anche tutto il resto del corpo ne soffre.
A questo punto è arrivato il momento di presentarti la mia soluzione contro la tossiemia intestinale. Nelle prossime righe imparerai anche perché è così efficace contro i disturbi di cui ti ho parlato.
Le 3 strategie del metodo Oberhammer per la disintossicazione intestinale secondo il tuo biotipo
Se sei arrivato fin qui hai certamente compreso quali sono i danni della tossiemia intestinale e forse potresti aver pensato: «Bene, prendo una purga, così mi ripulisco di tutte le scorie presenti nel mio intestino e sono a posto».
Mi spiace dirtelo ma non funziona affatto così!
È necessario un programma preciso: il mio metodo si basa su 3 strategie fondamentali. Ora te le elenco in breve. Nelle righe successive te le illustrerò in dettaglio.
Senza queste strategie la disintossicazione intestinale non è efficace
- Prima strategia. Devono esserci tutte le azioni della disintossicazione intestinale: l’azione idratante, ammorbidente, disinfiammante, antigonfiore, eubiotica
- Seconda strategia. Non basta eliminare le macrotossine intestinali, vanno eliminate anche le microtossine
- Terza strategia. Il protocollo deve essere personalizzato secondo il tuo biotipo
Prima strategia: devono esserci tutte le azioni della disintossicazione intestinale
La prima strategia comprende importanti azioni che ti garantiscono una vera disintossicazione intestinale. Più precisamente:
- l’azione idratante (umettante)
- l’azione ammorbidente (emolliente)
- l’azione disinfiammante (lenitiva)
- l’azione antigonfiore (carminativa)
- l’azione eubiotica (equilibrio del microbiota)
L’azione idratante (umettante)
Le scorie presenti nel colon sono spesso indurite e aderiscono alle pareti intestinali. Non basta un colpo di spugna per mandarle via.
Nei miei video corsi uso una metafora per spiegare l’azione idratante: ti sarà capitato di cucinare e poi di ritrovarti con una pentola incrostata, magari perché non l’hai lavata subito. In questo caso cosa fai? Di certo non la passi sotto il getto dell’acqua sperando che le scorie indurite scorrano via nello scolo del lavandino. Riempirai invece la pentola di acqua, probabilmente calda, e magari aggiungerai del detersivo. Poi lascerai tutto in ammollo per un po’. E sai che al termine potrai pulire la tua pentola, perché le scorie ammorbidite si staccheranno più facilmente.
Ecco, la stessa cosa accade nell’intestino quando vogliamo pulirlo: prima dobbiamo ammorbidire le scorie presenti, ed è questo lo scopo dell’azione idratante.
L’azione ammorbidente (emolliente)
Oltre a idratare è necessario anche ammorbidire. Spesso le scorie presenti nel colon sono miste a muco patologico appiccicoso o a grassi, ed è quindi necessaria un’azione emolliente per favorire la loro eliminazione.
L’azione disinfiammante (lenitiva)
Oggi l’intestino delle persone ha una caratteristica: quasi sempre è infiammato. Per ottenere un’azione di depurazione durevole non va solo ripulito ma è necessario contemporaneamente sfiammarlo. Se questo non accade, continuerà per esempio a produrre un eccesso di muco patologico, denso e appiccicoso, che causa intasamento.
L’azione antigonfiore (carminativa)
Per ridurre la presenza delle scorie è necessario contrastare le bolle di gas, quelle che gonfiano la pancia, per eliminare, come ti ho spiegato, una fonte di tossine elevata.
L’azione eubiotica (equilibrio del microbiota)
Non basta eliminare le scorie e il gas in eccesso. È fondamentale riportare il microbiota (definito imprecisamente “flora batterica”) in salute, cioè far vincere i batteri benefici (eubiotici) su quelli nocivi (disbiotici). Solo quando abbiamo raggiunto questa condizione il risultato potrà definirsi duraturo.
Seconda strategia: non basta eliminare le macrotossine intestinali, vanno eliminate anche le microtossine
Più sopra ti ho spiegato dettagliatamente cosa sono le macrotossine e le microtossine. Bene, affinché la disintossicazione intestinale sia davvero efficace vanno eliminate non solo le macrotossine, cioè feci accumulate, muco patologico, cibo indigerito e grassi, ma anche le microtossine, i nemici invisibili e tuttavia molto insidiosi quali batteri nocivi, funghi e parassiti, oppure sostanze quali indolo, scatolo, putrescina, cadaverina (tipiche delle feci o dei gas maleodoranti).
Se le microtossine permangono nell’intestino, la disintossicazione intestinale non si compie e si risolve ben poco.
Terza strategia: è necessaria la personalizzazione in base al tuo biotipo
Tutto il mio metodo di naturopatia è fondato su un programma personalizzato in base al proprio biotipo.
Il biotipo è l’impronta con la quale nasciamo, la nostra tipologia corporea e psichica. C’è una grande differenza nel curarsi secondo il proprio biotipo oppure nel farlo in modo generico. Conoscere il proprio biotipo significa ricevere programmi personalizzati come un vestito tagliato su misura per le proprie esigenze e ottenere risultati evidenti con meno fatica.
Ovviamente anche il mio programma di disintossicazione intestinale è personalizzato in base al tuo biotipo.
I miei biotipi – i biotipi Oberhammer – derivano dalla scuola dell’antico medico Ippocrate, il padre della medicina, che, ascolta bene, più di duemila anni fa affermava che “Tutte le malattie iniziano nell’intestino”, evidenziando l’importanza di mantenere in salute questo organo per il benessere generale dell’organismo.
I biotipi Oberhammer sono quattro:
- il biotipo Aria (o biotipo cortisolico)
- il biotipo Acqua (o biotipo vasopressinico)
- il biotipo Terra (o biotipo somatotropinico)
- il biotipo Fuoco (o biotipo adrenalinico)
Puoi fare gratuitamente il test per individuare il tuo biotipo Oberhammer cliccando qui.
Quello che hai imparato in questo articolo
Questo articolo ti ha spiegato che:
- tutte le malattie cominciano dall’intestino: se non è sano è impossibile guarire veramente
- l’intestino è oggi sovraccarico di tantissime scorie, anche nelle persone con regolarità intestinale
- la disintossicazione intestinale è il primo e indispensabile passo per risolvere le malattie, non solo intestinali ma dell’intero organismo
- quando disintossichi l’intestino percorri una scorciatoia verso la risoluzione dei tuoi disturbi
- la disintossicazione intestinale è efficace solo se personalizzata secondo il tuo biotipo
Bene, ma come comincio la disintossicazione intestinale?
Per farti entrare nel vivo del mio metodo e permetterti di toccare con mano ognuna delle 3 strategie, ho realizzato una serie di regali che ti faranno muovere i primi passi verso la disintossicazione intestinale.
Riceverai una preparazione di base che ti permetterà poi di accedere alla mia soluzione definitiva contro il disturbo che più ti attanaglia.
Sei quindi a un passo dal liberarti da quella zavorra che ogni giorno ti costringe al disagio e, in molti casi, anche a dover sopportare imbarazzo e dolore.
Quello che ti meriti è molto di più, una libertà mai sperimentata prima! Vieni a prendere i regali che ti aspettano, cliccando sul link qui sotto.
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Per te che hai letto l’articolo
Spero che l’articolo che ho scritto ti abbia dato delle informazioni utili.
Mi farebbe molto piacere ricevere un tuo commento. Mi aiuta nel proseguire il mio lavoro di diffusione di nuovi modi per stare bene e vivere serenamente.
Ti ringrazio inoltre se vorrai condividere questo articolo sui social.
Un augurio di benessere!
Simona Oberhammer